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Pubblicato: 11 anni ago

Mina, Lady di Ferrio

Nel 2005, alla vigilia dell’uscita de L’allieva, la nostra fanzine dedicò a Gianni Ferrio un numero quasi monografico con un’intervista-fiume realizzata dal sottoscritto e un minuzioso profilo artistico redatto da Antonio Bianchi. Di questo articolo, per il quale il nostro collaboratore si meritò le entusiastiche congratulazioni per telefono del Maestro in persona, vi proponiamo oggi il capitolo iniziale:

di Antonio Bianchi

gianni_ferrio_mina

E’ inevitabile provare un vago senso di soggezione. Ed è dietro l’angolo il rischio di affossare le figure di altri grandi arrangiatori e direttori d’orchestra che hanno affiancato Mina in tanti anni di carriera. La figura di Gianni Ferrio è emblema di un rigore e di una consapevolezza musicale superiori. Il suo apporto alla produzione mazziniana è impregnato di una classe e di una varietà che nessun altro ha saputo emulare. In tutti i sopralluoghi veramente arditi del repertorio di Mina c’è il suo zampino. Le ha regalato canzoni-capolavoro (Ora o mai più, Parole parole, Non gioco più, Triste…) ma ha oltrepassato il concetto nudo e crudo di “canzone”. Ha spaziato tra l’energia della dimensione live e la levigatezza delle registrazioni in studio. Le ha affiancato strumentisti-mito (il flautista Severino Gazzelloni, il grande violista Dino Asciolla, il pirotecnico armonicista-fischiettatore Toots Thielemans e anche il re del bandoneon Astor Piazzolla). Ha dimostrato una sorprendente capacità di adattamento, modulando linguaggio personale e un citazionismo di strabiliante pertinenza (pensiamo agli stili musicali ricreati per Plurale), Ha sfoderato perle di ironia (Ma che bontà, Saxophone…) e autentiche bizzarrie (Good evening friend). Ha saputo mediare tra versante popolare e versante dotto, talvolta intersecandoli (chi altri avrebbe potuto scrivere ex novo un gioiello della portata di Memorare?). Ha suggerito a Mina repertori e filoni musicali imprevedibili. Ha saputo fare tesoro della sua voce, esaltandone all’inverosimile la dimensione “strumentale” (pensiamo ancora a Plurale) e creando contesti in grado di sfidarne e pungolarne la creatività… (…)

(Da Mina, Lady di Ferrio, fanzine numero 63, settembre 2005)

Comments
  1. Scusate l’errore ho voluto dire che ” FECERO un racconto della sua carriera artistica”

  2. Oggi in un telegiornale argentino hanno dato la notizia della morte di Gianni Ferrio, dicendo che aveva morto l’autore della canzone PAROLE PAROLE e faceronno un racconto breve della sua carriera artistica.

  3. Al_Fi(e)

    ma… esiste ancora playboy…? Smile
    Al-Fi(e)

  4. emilio bocchi

    Grazie per la segnalazione Massimo.

  5. massimo catti

    Buongiorno, non so se qualcuno l’ha già fatto, ma vi segnalo che su PLAYBOY di questo mese, ottobre n°47,per la rubrica “femme fatale” ci sono 4 pagine dedicate a mina, firmate Raffaella Tenaglia.

  6. PieraPaso

    Finalmente il Tg2 delle 13
    ha dato la notizia che Gianni Ferrio
    ci ha lasciato.

  7. Buongiorno, io sono talmente triste che… non trovo le parole, ho avuto il piacere di parlare diverse volte con lui al telefono mentre creavo il progetto Mina70 e la sua voce calda e dolce esprimeva tanta signorilità e genialità. Il mio Progetto era soprattutto lui ed il suo genio, la sua capacità di reinterpretare la musica di allora con Big band ed orchestre… un abbraccio grande a Mina perché ha perso un caro amico

  8. Mario Ciampoli

    LA STAMPA

    http://www.lastampa.it/2013/10/21/spettacoli/addio-gianni-ferrio-un-poeta-per-mina-vGlge4Hj4FV1NdF2vBCF6N/pagina.html

    spettacoli 21/10/2013 – il caso

    Addio Gianni Ferrio, un poeta per Mina

    Il mondo della musica perde Gianni Ferrio, direttore d’orchestra, compositore e arrangiatore di talento

    Direttore d’orchestra e arrangiatore scrisse Parole parole e Meglio così

    Il mondo della musica perde Gianni Ferrio, direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore di talento, autore di canzoni come «Parole parole», e «Non gioco più» portate al successo da Mina o «Piccolissima serenata» composta per Teddy Reno e «Meglio così» cantata da Johnny Dorelli.

    Classe 1924, vicentino, Ferrio oltre alla lunga collaborazione con Mina, ha scritto musica per il cinema, (ben 120 colonne sonore, tra cui «Per un dollaro bucato» di Giorgio Ferroni del 1965), ma anche per la tv, in particolare con i varietà di Antonello Falqui. È stato direttore d’orchestra al festival di Sanremo ’59 e ’62 mentre nell’edizione del 2007 è stato anche autore di uno dei brani in gara, «Meglio così» cantato da Johnny Dorelli.

    Cordoglio su Twitter: «Grazie al maestro Gianni Ferrio – scrive ad esempio Giorgia – che tante note ci ha regalato spesso insieme all’immensa Mina».

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