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Pubblicato: 10 anni ago

Mina e Mondo Marcio, samplemente insieme

(Comunicato stampa Universal)  

Succedono, a volte, i miracoli. E quando succedono, se a causarli sono gli uomini, e non qualcuno più in alto di noi, ci si chiede: Perché mai nessuno ci aveva pensato prima?

Succedono, a volte, i miracoli, e se volessimo essere terra terra, la risposta da dare alla domanda qui sopra posta dovrebbe essere: in realtà qualcuno ci aveva pure pensato, ma la faccenda sembrava troppo complicata da realizzare o forse sin troppo semplice per non far sorgere dubbi e sospetti.

I fatti, a volerla dire tutta, sono andati suppergiù così. E il risultato è sotto gli occhi e gli orecchi di tutti.

Esce un album che ha del miracoloso, un album che vede un rapper mettere mano al repertorio di un’artista di primissima grandezza, la cantante più importante della musica leggera italiana, rispettivamente Mondo Marcio e Mina, e ci si accorge che mai nessuno prima aveva tentato un’operazione del genere.

Nessuno, né in Italia, né nel resto del mondo occidentale.

Non un semplice brano appoggiato su un sample, un campione, ma un intero album nel quale ogni singola canzone è una rielaborazione in chiave rap di un vecchio brano di Mina, la Tigre di Cremona citato nel titolo. Non cover, quindi, ma canzoni che nascono sopra e insieme ad altre canzoni.

Il tutto a partire da un primo singolo brano, Un bacio? (troppo poco), perché da qualche parte bisogna cominciare, ma da lì a diventare un progetto più articolato, ambizioso, addirittura unico il passo è stato breve. Quel passo che divide spesso la follia dal sogno, l’allucinazione dalla visione.

E proprio perché in tanti, probabilmente, ci avevano già pensato, ma nessuno era riuscito a portare a segno il goal del kappaò, il segreto di questo piccolo miracolo sta proprio nell’ambizione dello stesso. Se si può segnare facendo un tiro di piatto a porta vuota perché, invece, non provare con un colpo di tacco di quelli che gli esperti di calcio chiamano il colpo dello scorpione?

Così è stato.

Dopo quel primo brano è arrivato un album.

Il primo passo compiuto da Mondo Marcio una volta avuto l’ok da Mina, una volta avuto a disposizione l’intero repertorio della voce della musica italiana per antonomasia, tenere a debita distanza i grandissimi successi, quelli che tutti conosciamo a memoria. Non a tutti piace vincere facile, in barba agli spot tv.

Il secondo passo, il più naturale per un rapper, anche se in questo caso in apparenza più ostico, una volta scelti i brani, scrivere i testi, rimanendo se stesso, ma al tempo stesso seguendo un flusso che quelle musiche speciali portano con loro.

Il terzo passo, legare ogni singolo brano in un filo rosso parallelo alla presenza di Mina. Un concept album, quindi, che scorre su due linee parallele, l’una più strettamente legata alle rime di Mondo Marcio, l’altra insita nella presenza costante e avvolgente di Mina, la Tigre nella cui bocca evocata nel titolo Marcio si è andato a ficcare probabilmente non senza una certa intraprendenza, al limite dell’impavidità.

Parlare di un album, anche se dell’album di un rapper, cioè di un artista che ha fatto della parola la propria ragion d’essere, può essere esercizio sterile, perché la musica va ascoltata, e mai come questa volta il risultato finale travalica quel che le parole di un comunicato stampa possono descrivere, sfociando nell’incredibile.

Undici tracce e un intro, a partire dal singolo di lancio A denti stretti, tratte a loro volta da brani che coprono almeno tre decenni di produzione miniana, stanno qui a testimoniare come, in effetti, i miracoli siano realizzabili, basta solo provarci, senza starci troppo a pensare prima.

La genesi dei brani, la scintilla che ha innescato tutto questo lavoro, la modalità in cui i brani sono andati componendosi nella tracklist, con un lavoro che ha avuto Milano come base e Lugano come sponda sarà lo stesso Mondo Marcio a raccontarlo, perché un evento unico ha bisogno anche di quei dettagli che non possono uscire dalle tracce di un album. Ciò nondimeno la bellezza di questo incontro assolutamente inedito e impensabile anche solo un attimo fa sta tutto lì, nelle dodici tracce di Nella bocca della Tigre. Non resta altro da fare che premere il tasto play, chiudere gli occhi e lasciare che, per una volta, a farci strada sia la visione di qualcun altro.

NELLA BOCCA DELLA TIGRE – Dal 15 aprile 2014

PROLOGO (contiene un campione del brano “Bugiardo e Incosciente”)

IL RICHIAMO (contiene un campione del brano “Bugiardo e Incosciente)

MENO FRAGILE (contiene un campione del brano “Fosse vero”)

FIORE NERO  (contiene un campione del brano “Serpenti”)

UN BACIO? (Troppo Poco) (contiene un campione del brano “Un Bacio è Troppo Poco”)

SOLO PAROLE  (contiene un campione del brano “Parole, Parole”)

A DENTI STRETTI (contiene un campione del brano “Più di così”)

LA FIERA DELLA VANITA’ (contiene un campione del brano “Senza Umanità”)

DOVE SARAI TU (contiene un campione del brano “La Notte”)

NELLA BOCCA DELLA TIGRE (contiene un campione del brano “Serpenti”)

ELI-MINA-ZIONE (contiene un campione del brano “Tre Volte dentro di me”)

SE ADESSO TE NE VAI (contiene un campione del brano “Un anno d’amore”)

Comments
  1. patoschi

    Troppo facile commentare con un “Mina ,non finirà mai di sorprendermi”, perché in questo caso la sorpresa viene da chi meno te lo aspetti, il giovane rapper Mondo Marcio. Dico subito che questo genere non mi è per nulla congeniale e quindi ero decisamente molto, molto scettico e mi pareva un abbinamento male assortito. Poi ho ascoltato su youtube, “A denti stretti”, e mi sono reso conto che prima di emettere giudizi gli avvenimenti li devi vedere, leggere o come in questo caso ascoltare. Una vera chicca innovativa. Ed ora sono ansioso e curioso di ascoltare gli altri pezzi, chissà cosa ne esce fuori, ma dato il prologo super a questo punto ritengo che sia una vera bomba per tutta la dormiente musica italiana, persa fra le nenie di Arisa, Pausini e varie o le urla sgangherate di Emma, Alessandra Amoroso e quant’altre cosiddette emergenti ci riserva il panorama nostrano.

  2. mario basileus

    Mina è un’assenza sempre presente e una presenza sempre sorprendente….

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