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Pubblicato: 10 anni ago

Il Natale che piace a me

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di Davide G.

Quando un album di Mina esce sul mercato si hanno sempre grandi aspettative. E’ vero, ultimamente mi è capitato, soprattutto con 12 ma già in parte con L’allieva e un pò con Napoli 2, che il lavoro finito non mi convincesse appieno. Ma non per il genere, ad esempio io amo Sinatra, ma per il modo con cui i pezzi erano stati eseguiti. Fortunatamente non si può dire lo stesso per Christmas Song Book.

Appena uscita la notizia che l’album sarebbe stato un CD di canzoni natalizie sono rimasto piacevolmente sorpreso. Mi aspettavo sia canzoni italiane sia straniere e invece, come già il titolo suggerisce, si tratta di un intero album con classici americani o comunque cantati in inglese.

Per quanto riguarda la copertina e la collaborazione con la Disney penso che l’idea sia sicuramente vincente e accattivante. Rivedere poi Mina trasformata in “Paperina”, meglio dire in Uack, non può che essere di buon auspicio.
Veniamo alle canzoni. Due di queste, Silent Night e Have Yourself a Marry Little Christmas, erano già state eseguite in passato. In particolare la seconda era stata fatta in 12. Come ho già detto in precedenza quell’album non è uno dei mie preferiti anche se conteneva cose veramente forti. Li Mina si affidava semplicemente al piano, al contrabbasso e alla batteria. Silent Night era stata eseguita solo con chitarra. Invece, le due versioni riproposte in Christmas Song Book, pur rimanendo “minimali”, hanno un qualcosa in più. Io non sono un esperto di musica, nel senso che non ho studiato nulla a riguardo. Mi faccio trasportare dai sentimenti e da quello che i suoni mi trasmettono. E ogni volta che passavo per quelle tracce avevo l’impressione che qualcosa mancasse, senza però poter spiegare in modo concreto cosa fosse. Ora posso dire che a quelle prime versioni proposte in 12 e in Piccola strenna mancava l’accompagnamento degli archi. Quelli diretti dal grande Maestro Ferrio. E l’effetto di completzza che hanno queste nuove versioni è innegabile. Le vere sorprese dell’album sono How lovely is Christmas e It came upon a midnight clear. Canzoni per me nuove (le ho scoperte ora per la prima volta), che mi trasmettono un forte senso di piacere e di soddisfazione. La seconda che ho citato, poi, mi fa tornare con i ricordi all’album Dalla terra (straordinario). Mina entra perfettamente nei pezzi, ci si “siede” dolcemente e ci regala un caldo e affettuoso abbraccio con la sua voce.
Altre canzoni che vorrei ricordare sono tutte quelle più ritmate e allegre. Let it snow e Jingle bell rock sono superlative. Mina le fa sue senza troppa difficoltà. Carino il duetto con Fiorello. Forse lui avrebbe reso meglio con un pezzo più strutturato, con parti ben divise, e non con un “intreccio vocale”, per giunta in inglese, come in questo caso. Però il risultato finale non è male. L’unica canzone che non mi ha entusiasmato troppo è Santa Claus got stuck in my chimney. L’album si chiude con White Christmas, anch’essa cantata splendidamente (unico piccolo neo i cori che, secondo me, “stonano” un po’ rispetto all’intera canzone).
Che altro dire? Questa è proprio una delle “Mine” che piace a me!

 

Comments
  1. vimercati tullio

    Ieri sono andato a ritirare il vinile, il cd l’avevo già dal 19, una confezione fantastica super colorata, con le tavole di Giorgio Cavazzano, che ad avere il posto, sarebbero tutte da appendere alla parete in bella mostra…..non resta che immergersi nell’ascolto delle canzoni, che trovo meravigliose e chiudendo gli occhi, immaginare di vedere Lei che canta a pochi metri di distanza, con una voce sempre più intrigante…♥♥♥

  2. Ale

    Parole di Mario Biondi:
    “Avevo pensato a Mina per Dreaming land,uno dei due inediti,ma,scoperto che stava registrando un suo disco di Natale e che aveva già detto no ad una proposta di Gianni Morandi,ho preferito rimandare il nostro incontro ad altra occasione.
    Con la Signora stiamo diventando gli eterni promessi sposi,visto che tre anni fa avrei dovuto incidere io il duetto di quella You get me che gli impegni promozionali dell’album If mi costrinsero a lasciare a Seal”.

  3. Jack Vitale

    Riascoltando tutto il CD ho trovato molto gradevole il contenuto,anche se mi aspetto una Mina con i piedi per terra, non vorrei rimpiangere gli arrangiamenti di Martelli o Pino Presti:mi sembra di essere di fronte alla Divina Commedia,quando il percorso arriva al Paradiso Dante diventa ancora piu aulico…..
    buono il CD,ottima la Trovata Disneyniana……ma il prossimo sia più Mina anni 70……

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