Un tipo indipendente
In un articolo apparso giovedì 13 settembre sul Corriere della Sera, il giornalista Renato Franco ha criticato la sempre più dilagante abitudine di certi partiti politici (non solo italiani) di impadronirsi più o meno arbitrariamente di canzoni famose per utilizzarle come inni delle loro campagne elettorali, provocando spesso il vivo disappunto degli artisti “tirati per la giacchetta” a loro insaputa. Famoso, negli anni Ottanta, il caso di Bruce Springsteen che proibì al repubblicano Ronald Reagan l’uso di Born in the Usa come colonna sonora della sua campagna per la rielezione alla Presidenza degli Stati Uniti. Ed è di questi giorni il “no” dei Rem all’impiego di un loro brano come colonna sonora di una Convention democratica pro-Obama. E da noi? Ai tempi di Craxi, Francesco De Gregori maldigerì il fatto che sua Viva l’Italia fosse stata “scippata” a fini elettorali dai socialisti. Ivano Fossati, in compenso, nel ’96 concesse di buon grado la sua Canzone popolare alla campagna del Centrosinistra, salvo poi pentirsene qualche anno dopo. Quanto a Mina, ci viene subito in mente quella misteriosa Avanti avanti (“… fin che batte il cuor / perché la vita l’è un bel fior”, inteso come garofano) che Paolo Conte scrisse per lei come inno del Partito Socialista dell’era Nenni ma che alla fine rimase esclusa dall’album Bugiardo più che mai… Senza contare quel 45 giri PDU con Ma se ghe penso e Il cielo in una stanza che, nel ’69, fece da gadget elettorale ad un amico di famiglia dei Mazzini, candidato sindaco di Genova nelle file della DC. Più di recente, è stato Veltroni – che di Mina è notoriamente un estimatore di vecchia data – a impossessarsi della gloriosa E se domani come leit-motiv della sua corsa (poi persa) per l’elezione a Palazzo Chigi contro Berlusconi. Il quale – a sua volta mazziniano convinto – pare che in più di un’occasione abbia confidato ai suoi più fedeli collaboratori uno dei pochi sogni personali che i suoi miliardi non gli abbiano mai consentito di realizzare: fare interpretare l’inno del suo Partito-Azienda alla più seducente e irresistibile ma – vivaddio – anche più incorruttibile delle Voci d’Italia…
Che bel post, Loris, questa “Donna dell’autunno”. E che dire di Lei? Una delizia, ca va sans dir.
Stamattina, sul giradischi c’è una bellissima canzone in dialetto genovese che MINA canta alla quarta puntata di Sabato Sera con il coro della Rai : è
MA SE GHE PENSO
O l’ëa partio sensa ûn-a palanca,
l’ëa zâ trent’anni, forse anche ciû.
O l’aveiva lottou pe mette i dinæ a-a banca
e poèisene ûn giorno vegnî in zû
e fäse a palassinn-a e o giardinetto,
co-o rampicante, co-a cantinn-a e o vin,
a branda attaccâ a-i ærboi, a ûso letto,
pe daghe ‘na schenâ séia e mattin.
Ma o figgio o ghe dixeiva: “No ghe pensâ
a Zena cöse ti ghe vêu tornâ?!”
Ma se ghe penso alloa mi veddo o mâ,
veddo i mæ monti e a ciassa da Nonsiâ,
riveddo o Righi e me s’astrenze o chêu,
veddo a lanterna, a cava, lazzû o mêu.
Riveddo a séia Zena illûminâ,
veddo là a foxe e sento franze o mâ
e alloa mi penso ancon de ritornâ
a pösâ e osse dov’ò mæ madonnâ.
E l’ëa passou do tempo, forse troppo,
o figgio o l’inscisteiva: “Stemmo ben,
dove ti vêu andâ, papà?.. pensiemo doppo,
o viägio, o mâ, t’é vëgio, no conven!”
“Oh no, oh no! me sento ancon in gamba,
son stûffo e no ne posso pròprio ciû,
son stanco de sentî señor caramba,
mi vêuggio ritornamene ancon in zû.
Ti t’é nasciûo e t’æ parlou spagnollo,
mi son nasciûo zeneize e… no me mollo!”
Ma se ghe penso alloa mi veddo o mâ,
veddo i mæ monti e a ciassa da Nonsiâ,
riveddo o Righi e me s’astrenze o chêu,
veddo a lanterna, a cava, lazzû o mêu.
Riveddo a séia Zena illûminâ,
veddo là a foxe e sento franze o mâ
e alloa mi penso ancon de ritornâ
a pösâ e osse dov’ò mæ madonnâ.
E sensa tante cöse o l’è partïo
e a Zena o gh’à formóu torna o so nïo
grazie MINA
Chissa’ se MINA.
.si stancava a giocare a carte..ha! ha!
io sono cotta ..perchè ho giocato tutto il pomeriggio alla CAPANNAnnina
Pierotta
Stamattina, sul giradischi..c’è una canzone che cantata da MINA rimane “Evergrenn”nel mondo della musica Leggere è:
IL CIELO IN UNA STANZA
Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi, alberi infiniti
quando tu
sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più
io vedo il cielo sopra noi
è per me, è per te
è per me, è per te
grazie MINA
Ciao ragazzi, l’altra sera mi sono soffermermato sul programma dei bambini esalttati condotto dalla colerici, col solo scopo di scorgere Massimiliano pani, quando ad un tratto ecco una inquadratura bellissima dei suoi occhi, sempre pi’simili, nella forma a quelle di mamma Mina..
Bellissima, posso solo immaginarla.
Stando alle sue ultime dichiarazioni oggi Mina inciderebbe un inno per il Movimento 5 stelle: una versione con quintetto jazz de “il Grillo e la formica”…?
Stamattina sul giradischi..c’è la canzone:
UN TIPO INDIPENDENTE
in onore al blog
Non mi sembra neanche male
il silenzio che c’è qui
è quasi naturale entrare
accendere la luce in casa
non sentir voci
non rispondere ai perchè
che cosa hai fatto oggi
hai pensato un pò anche a me.
Il lusso di un panino
tutto freddo, sai che c’è
chiudo la cucina
prendo un libro e vado a letto
Tanto spazio per le gambe
di traverso dormirò
‘notte, sogni d’oro
sogna gli angeli tesoro.
E mi deridevi
tu mi sopportavi
mi toglievi il volo dalle ali
poi di colpo te ne andavi
Io non ci credevo
non immaginavo
come un’incosciente mi illudevo
alla fine adesso vado.
Mi faccio un cappuccino
con la schiuma oppure un the
non mi manca niente
son un tipo indipendente vedi
faccio sempre tardi con le aste alla tv
io non compro niente
ma lo trovo divertente.
L’invito di un vicino
“Vieni un attimo da noi”
ci vado per accontentarlo
c’è una festa di compleanno
tanti auguri cento giorni di felicità
poi mi scuserete ma a quest’ora è già rientrato
Tu non sei tornato
non ci sei mai stato
sei passato come una stagione
senza torto nè ragione.
E mi deridevi
tu mi sopportavi
mi toglievi il volo dalle ali
poi di colpo te ne andava
Grazie MINA
E devo dire che Mina è stata grande anche per le cose che non ha fatto…