Il Blog

Pubblicato: 4 anni ago

E giorni e giorni e giorni…

“Buonanotte a un sogno piccolo, perché poi si avvererà…”.

Nella primavera del 1980, a pochi mesi dal suo brillante esordio come autore tra i solchi aurei di Attila con Il vento e SensazioniMassimiliano Pani debuttava anche in veste arrangiatore orchestrando entrambe le facciate del 45 giri Buonanotte buonanotte/Capisco che avrebbe visto la luce a fine giugno. Senonché, per un singolare gioco di destini paralleli, in quelle stesse settimane il neonato Minafanclub parmense dava alle stampe ila sua primissima fanzine sulla cui copertina campeggiava la magnifica cover del nuovo singolo. Esattamente 40 anni dopo, per celebrare in un colpo solo questo “doppio” anniversario, il numero 87 della nostra rivista – in uscita sul finire dell’estate – dedicherà a Max un ricco servizio in cui ripercorreremo i suoi (e quindi anche un po’ nostri) primi quattro decenni con Mina. Non si tratterà né di un’intervista (ce ne ha già concesse un paio – nel ’91 e nel 2007 – e rischieremmo di ripeterci) né di un semplice florilegio di testimonianze di amici e collaboratori (come facemmo in occasione del suo 50° compleanno) ma di una vera e propria “monografia d’autore” che il nostro minologo Antonio Bianchi redigerà sulla falsariga dei ritratti dedicati in passato ad altri grandi protagonisti dell’epopea mazziniana come Gianni Ferrio, Bruno Canfora, Lelio Luttazzi o Celso Valli. Ovviamente non è un caso che questa anticipazione porti la data del 18 aprile: oggi, infatti, è il compleanno di Massimiliano e – nonostante la factory mazziniana sia notoriamente refrattaria a festeggiare i genetliaci – non potevamo non trovare un valido pretesto per fargli arrivare comunque gli affettuosi auguri di tutti noi…

 

 

 

Credo proprio – ci aveva confidato qualche annetto fa Massimiliano Pani – che, quando sarò vecchio (e ci sono quasi… ), farò solo il compositore e finalmente non mi occuperò più di grane, avvocati, majors, rapporti con sponsor e multinazionali, tutte cose che non possono propriamente definirsi propedeutiche all’ispirazione”.