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Pubblicato: 6 anni ago

Rivoglio la tua voce

Per ricordare Fabrizio De André a vent’anni esatti dalla sua scomparsa si sono levate, in questi giorni, le voci più disparate, compresa quella, per una volta non ringhiante, del truce Ministro dell’Interno (ma come a suo tempo osservò Mina su Vanity Fair commentando il fatto che nel rifugio del boss mafioso Provenzano fossero state rinvenute delle sue musicassette, “La musica appartiene a tutti, non ha confini”). E la stessa Tigre, per l’occasione, ha eccezionalmente ripreso la penna in mano (quanto ci mancano, i suoi scritti…) per dedicare all’amato cantautore queste commosse parole pubblicate sul Secolo XIX dell’11 gennaio…

di Mina

Ancora insegni. E sorprendi. E affascini tutti, non soltanto chi ha il dono dell’intelletto. E lo farai per sempre. Troppo c’è da imparare, da godere, da ciucciare, da rubare. Quel sorriso involontario che affiora quando ti ascolti si presenta solamente in casi eccezionali. E questo è e rimane un caso eccezionale. Tu rimani un caso eccezionale.

Ti ascolto ed è sempre come se fosse la prima volta. Una sorpresa continua. C’è sempre qualcosa in più, qualcosa che si precisa meglio, qualcosa che ti segue e che non ti molla. Per fortuna.

Chissà dove sei, a chi regali la tua intelligenza, chissà che cosa ti passa per la testa. Avremmo proprio bisogno del tuo pensiero illuminato. Siamo rimasti qui, deserti di te, senza possibili sostituti. Rivoglio la tua voce. Torna, Fabrizio. Torna.