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Pubblicato: 3 anni ago

Nei miei occhi

Per la copertina della nuova fanzine – in cui celebriamo i 40 anni trascorsi dall’addio di Mina alla BasilicaMauro Balletti ci ha concesso, nella sua immensa generosità, due inediti scatti mozzafiato di Salomè, uno a colori e l’altro in bianco e nero. La scelta più naturale e di più immediato impatto sarebbe stata quella della stupenda photocolor, tra l’altro caldeggiata dallo stesso Mauro e da Remo ai cui autorevoli punti di vista sono solito attenermi scrupolosamente.  A farmi preferire – dopo un lacerante travaglio – la soluzione black & white è stata un’istintiva questione di occhi: mentre nel primo piano frontale a colori lo sguardo sornione e seducente di Mina pare essere indistintamente rivolto a tutti, gli occhi che nell’altra foto emergono obliquamente da dietro i Ray-Ban creano un indefinibile effetto di complicità tra lei e ogni singolo osservatore. Minuzie deliranti da fan, commenteranno in molti. E hanno ragione! Comunque sia, lo scatto “detronizzato” dalla prima pagina la troverete comunque in posizione d’onore all’interno della fanzine e ne potete comunque gustare un omaggio nel neonato profilo instagram mina_fan_club_official 

Soverchiata dalla logorrea di Amadeus negli spot sanremesi della Tim visti fin qui (speriamo la sua voce abbia più risalto nel telecomunicato large di sabato…) e ignorata nella scelta delle cover che i cantanti in gara proporranno stasera, Mina è stata in compenso doppiamente omaggiata nella serata di ieri da Achille Lauro ed Elodie. Il primo si è mazzinianamente presentato sul palco dell’Ariston con un trucco e una lunga treccia troppo rossa per eguagliare quella color mandarinetto a noi ben nota. La bella e brava Elodie, invece, si è cimentata con lodevole coraggio in uno dei classici meno celebrati del saccheggiatissimo repertorio Ri-Fi di Mina: la stupenda Mai così. Una rilettura in cui la giovane cantante ha svelato doti di interprete “classica” finora mortificate da troppe concessioni modaiole alle artificiosità hip-hop. Ragazza mia, da’ retta a me: più Bruno Canfora e meno Mamhoud se vuoi garantirti un futuro!