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Pubblicato: 13 anni ago

Microfoni spenti

Un Massimiliano Pani tenero ed emozionatissimo, quello che abbiamo visto ricevere dalle mani di Antonella Clerici, nel corso della puntata conclusiva di Ti lascio una canzone trasmessa ieri sera dall’Auditorium partenopeo della RAI, il prezioso microfono che Mina utilizzò nella mitica serata di Senza rete che la vide protagonista in quegli stessi studi nel giugno di quarant’anni fa. Max è reduce da un periodo professionalmente molto intenso: oltre a far la spola per quasi due mesi tra Napoli e Lugano (più qualche puntata a Milano), nelle ultime settimane è stato impegnatissimo a tempo pieno anche in sala d’incisione come autore e arrangiatore – in tandem con l’amico Franco Serafini – delle musiche che accompagneranno uno dei più importanti cinepanettoni italiani del prossimo Natale. Nel progetto è stata coinvolta anche la voce di Mina e proprio ad esso è collegata l’imminente uscita discografica a sorpresa da noi sibillinamente anticipata nei giorni scorsi. Ed anche se in Rete la “sorpresa” in questione è stata ormai ampiamente (e ingenuamente) data in pasto alla missmarplesca curiosità investigativa del popolo dei fans, sul nostro blog preferiamo per il momento attendere l’annuncio ufficiale che il team mazziniano darà di questa emissione contemporaneamente al lancio del film suddetto. Vi chiediamo cortesemente, pertanto, di evitare di far rimbalzare su queste colonne, almeno fino a che sarà sciolta ogni riserva a riguardo, indiscrezioni che potrebbero compromettere i piani di chi… sta lavorando per noi. Nulla vi vieta, naturalmente, di saperne e di scriverne quello che vi pare in tutti gli altri siti, blog e forum minosi di cui Internet è piena zeppa…

P.S. Tanti cari auguri alla bellissima Benedetta per le 39 candeline che spegne oggi!

Comments
  1. antoniociro

    Ho visto anch’io la consegna del microfono dell’auditorium a chi l’ha reso SPECIALE. Io non so se la Grandissima l’abbia usato in tutte le tre sue partecipazioni a Senza rete. Alla prima, se la memoria non mi inganna, il 27 maggio del 1968, di pomeriggio, c’ero anch’io, aveva un microfono a gelato. Miei cari “confratelli e consorelle”, perchè questo noi siamo, vi sento scrivere meraviglie di Lei. Non basta! Lei è molto più di quanto voi possiate anche solo immaginare. Per capirla, completamente, avreste dovuto avere il “privilegio” di sentirla cantare dal vivo negli studi rai, ma specialmente nelle sue tourneè teatrali. Nel 78, con mia moglie dalla quale vivo felicemente separato, sarei voluto correre in Versilia per uno dei suoi concerti, per rivederla dal vivo dopo sette anni! Non fu cosa. Mi fu risposto che già da mesi le prenotazioni erano completamente esaurite: gente dal Canada, dagli Stati Uniti, dalla Persia, si chiamava ancora così l’attuale Iran, aveva fregato il posto a me, a mia moglie ed alla mia seconda figlia, non ancora nata e che non avrebbe pagato. Che delusione! Poi, non furono le mie maledizioni, ve lo assicuro, dopo il primo concerto non ci fu il secondo nè il terzo nè i successivi. Mi sentii vendicato un pò! Io che venivo da Napoli dovevo perdere l’occasione di “rivederla” per offrirla agli stranieri. Scherzo! La ricordo come fosse ieri, vestita di una specie di costume da bagno del tipo Paco Rabanne. Uno schianto! Nei giornali, i soliti, dicevano che non usasse la minigonna, perchè aveva le gambe storte. Quando la vedemmo, noi maschietti cacciammo un paio di metri di lingua dalla bocca! Ma peggio fecero le donne! Addirittura qualcuna voleva saltare da un palco del terzo ordine. Fu una serata strepitosa! E strepitoso fu l’applauso che il popolo di Napoli le tributò dopo un silenzio tombale durato sei minuti e più, alla fine di “Bugiardo ed incosciente”. Nel ricordarlo ne sento ancora i brividi. Grazie a Te, Signora e Padrona della Musica e grazie a tutti i tuoi adoratori, alle cui schiere io umilmente appartengo!

  2. emilio bocchi

    è capitato anche a mè poi aspettando pazientemente sono riuscito a vederlo.Provabilmente deve caricare tutto il filmato ..

  3. PINA

    Ciao, Carol.
    Riguardo alla datazione della lettera di Mina a Franco Califano, andando ad escludere altre soluzioni, per la non contemporaneità delle situazioni, credo che potrebbe probabilmente risalire all’estate del 1984, periodo in cui lei incise “E la chiamano estate” scritta anche da Califano, per “Catene”.

  4. Carol

    Vorrei sapere se la lettera scritta a Califano é stata scritta la prima o la seconda volta che è stato arrestato ? Chi mi può aiutare a risolvere questa piccola curiosità ?

  5. Carol

    Non riesco a vedere la storia siamo noi con la lettera inviata a Califano da Mina, perché il sito Rai si blocca sempre. Come devo fare?

  6. emilio bocchi

    finalmente sono riuscito e l’ho visto,la lettera risale all’epoca di quando era stato arrestato.

  7. emilio bocchi

    http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=1&day=2010-10-21
    il sito è questo ma io noin lo vedo perchè una volta aperto si blocca sempre..

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