Il Blog

Pubblicato: 9 anni ago

E quindi, Quìndici!

Sì, lo sappiamo, Mina è un’artista che guarda sempre avanti senza troppo adagiarsi sugli allori del suo mastodontico passato. Tant’è vero che, mentre  noi stiamo qui a cazzeggiare col solito post nostalgico-rievocativo di fine anno, lei prosegue imperterrita il suo lavoro di formichina della musica selezionando e incidendo nuovi brani che vanno via via a sostituire, nella scaletta ancora provvisoria del prossimo album di inediti, i meno convincenti tra quelli già realizzati.

Senza contare che nell’elenco dei progetti in ballo per il 2015 c’è anche un nuovo album di cover, ancora non si sa se rigorosamente monografico o anarchicamente libero di pescare senza limiti nel mare magnum del catalogo SIAE. Noi del fan club, non potendo – né volendo – ficcare più di tanto il naso in quel che bolle in pentola nell’operosa factory di Lugano, ci apprestiamo a confezionare una fanzine numero 78 squisitamente storiografica i cui argomenti principali saranno un minuzioso consuntivo dell’attività mazziniana dell’ultimo quindicennio (che è stato appena condensato, guarda caso, nel box di ristampe Gli originali) e – in occasione del 35° compleanno del Club – un divertente  dossier sull’evoluzione del rapporto tra Mina e i fans dagli esordi fino ad oggi. Per il numero autunnale, poi, abbiamo in mente un’ampia monografia da dedicare ad un anno fondamentale – e rivoluzionario anche nelle scelte di immagine – della carriera di Mina: il 1970, l’anno del primo tour con Gaber, del passaggio miliardario della PDU sotto le ali della EMI, dell’incontro con Battisti, di Insieme e di Io e te da soli, nonché dell’album Quando tu mi spiavi in cima ad un batticuore. Certo, oltre al quarantacinquennale del 1970, altri importanti anniversari meriterebbero di essere festeggiati in questo 2015: i cinquant’anni tondi di Studio Uno ’65 (e della cult song Brava), i 40 de L’importante è finire (e di un album-capolavoro come Minacantalucio), i 35 di Kyrie (e del debutto come arrangiatore di Massimiliano), i 30 di un duetto epocale come Questione di feeling, i 25 di Ti conosco mascherina, il ventennale dell’ultimo doppio album di Mina inteso come tale, ovvero il controverso ma affascinante Pappa di latte. A due decenni di distanza dal quale, come già da noi auspicato nel post di pochi giorni fa, l’idea di un ritorno alla gloriosa formula Uno più uno potrebbe essere la mossa vincente di questa Mina 2015 ancora tutta da scoprire…