Di Giorgio e di notte
Si intitolava NEL 2023 una poco ricordata canzone con cui, nel 1970, Dalida e Caterina Caselli si lanciavano in fosche predizioni sul futuro dell’umanità. Il brano era piuttosto bruttarello, ma proprio per questo gli va riconosciuto – col senno di poi – il merito di aver profetizzato con efficacia l’abisso qualitativo in cui sarebbe precipitata la musica leggera del terzo millennio. Quello che le due suddette Cassandre canore non seppero prevedere, però, è che una loro esimia collega cremonese avrebbe attraversato con serafica determinazione il tellurico incedere dei decenni, avrebbe superato indenne l’inarrestabile tracollo del mercato discografico, e si sarebbe infine presentata alla porta d’ingresso del tanto temuto 2023 con le sempreverdi credenziali artistiche di una star che non teme il domani. Dal nuovo disco di inediti in arrivo a gennaio alle altre emissioni (non solo) mazziniane in uscita nei prossimi mesi, passando per l’agognato docufilm di MINA IN STUDIO di imminente programmazione ancora non si sa su quale piattaforma, le novità che bollono nel calderone PDUMUSIC sono tante. Così come sono tante, tantissime le misconosciute gemme paleominoiche che attendono da anni l’occasione buona per rivedere la luce. Ce ne viene in mente una la cui riscoperta potrebbe essere un bel modo per rendere omaggio a Giorgio Gaber di cui ricorrerà a Capodanno il ventennale della scomparsa: un misterioso acetato promozionale con un’inedita versione de LE STRADE DI NOTTE duettata da Mina e dal Signor G alla vigilia della loro prima tournée insieme di inizio ’70. L’incisione fu programmata un’unica volta in radio nel corso di una puntata della trasmissione serale di Mike Bongiorno e Paolo Limiti FERMA LA MUSICA. “Attenzione, questa è una canzone che non troverete nei negozi!”, si affrettò a precisare Mister Allegria ai radioascoltatori prima che partissero le prime note del brano. Qualcuno dei nostri lettori più agés ha memoria – o, ancora meglio, possiede una registrazione – di questa fantomatica “chicca” di inestimabile valore artistico?
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