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Pubblicato: 10 anni ago

Christmas Song Book. Mina

mina CHRISTMAS SONG BOOKdi Franco Zanetti

C’era una volta, e forse c’è ancora, in uso in molti posti, un’espressione nata probabilmente per spiegare la scarsa delicatezza con la quale i bambini, proprio per il loro privilegio di essere bambini, maneggiano i giocattoli ricevuti in dono: “Dureranno da Natale a Santo Stefano” ; cioè pochissimo. La frase è poi passata a descrivere qualsiasi oggetto per il quale l’aspettativa di durata sia minima; e s’adatta perfettamente alla maggior parte dei “Christmas records”. I dischi “di Natale” – ormai un vero e proprio sottogenere musicale, molto diffuso sul mercato anglosassone e in via di moltiplicazione anche da noi – sono molto spesso, anzi quasi sempre, dischi d’occasione: dischi da ascoltare nei giorni delle feste, per creare atmosfera la sera della vigilia o come morbido digestivo dopo l’abbondante pranzo di Natale o del 26 dicembre. Sono, appunto, dischi che durano da Natale a Santo Stefano, e che poi vengono rimessi sullo scaffale e (se ci si ricorda di farlo) rispolverati un anno dopo, insieme alle palle di vetro per l’albero e alle statuine del presepio.

Ecco: il “Christmas Song Book” di Mina non è così, non è assolutamente un disco d’occasione, da usare come sottofondo. Non ricorre agli espedienti tipici del genere – campanellini da slitta, cori angelici di voci bianche o suoni di zampogne. E’ più correttamente da considerare un disco “di canzoni che parlano del Natale”, e quindi rispecchia perfettamente lo spirito con cui Mina ha realizzato alcuni dei suoi ultimi lavori. Il desiderio è quello di avvicinare il pubblico a generi musicali che esso non conosce, o conosce poco, senza intenti didascalici e senza volontà di acculturamento (Dio ne scampi…) ma con la precisa intenzione di realizzare dischi belli in sé e per sé, dischi di belle canzoni cantate e realizzate e arrangiate e suonate benissimo, che si possano ascoltare e riascoltare con la stessa soddisfazione a Natale, a Pasqua o a Ferragosto. O in tutti gli altri giorni dell’anno.

Così, la selezione delle canzoni incluse in “Christmas Song Book” è dettata dal gusto personale dell’interprete – ma vogliamo cominciare a parlare di Mina anche come “autrice” dei suoi dischi, indipendentemente dal fatto che le canzoni non siano scritte da lei? – e dalla volontà di scoprire o riscoprire anche canzoni poco o pochissimo frequentate, ma che si inseriscono perfettamente nel senso del progetto (un repertorio da trattare con il taglio della jazz ballad), senza per questo rinunciare a priori, e snobisticamente, ad alcuni grandi classici della tradizione antica come “Silent Night”, l’altrettanto popolare “White Christmas”, che si chiude con un discretissimo accenno a “Jingle bells”, e i più recenti “I’ll be home for Christmas” e “Jingle bells rock”.

Nelle dettagliate pagine storiografiche di Lele Cerri per il libro del disco, potrete trovare ampie informazioni su ognuna delle 12 canzoni dell’album. Tra i titoli più sorprendenti, un autentico divertissement come la buffa, scanzonata “Santa Claus Got Stuck In My Chimney”, cantata originariamente nel 1950 da Ella Fitzgerald, e la delicatissima “How Lovely Is Christmas”, una canzone pubblicata in una collana speciale destinata ai bambini, nella versione di Bing Crosby, del 1957, e da allora mai più reincisa da altri.

Ma va anche ricordata “Baby it’s cold outside”, Oscar come miglior canzone originale nel 1950, che Mina propone in un divertente e divertito duetto con Fiorello, che rimanda a quello cinematografico di Esther Williams e Ricardo Montalban nel film “La figlia di Nettuno”.

Per il duetto, Mina e Fiorello si sono incontrati a Lugano e l’intreccio delle loro voci è stato registrato con i “duettanti” che cantano non in sedute di registrazione separate, ma insieme, un pomeriggio d’ottobre immerso in un’atmosfera di assoluto divertimento, nella sala di incisione della GSU.

L’eccezionalità inimitabile di Mina, la sua capacità da sempre unica di rimandare ai suoni del jazz pur mantenendo il rispetto assoluto delle melodie originali, l’intensità del’interpretazione, rendono oltremodo prezioso questo lavoro.

Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino costituiscono un trio impeccabile, registrato live in studio dal tocco inconfondibile di Carmine Di. Le quattro canzoni arricchite dagli archi della “Orchestra Roma Sinfonietta” diretta da Leandro Piccioni sono, e resteranno, purtroppo, l’ultima splendida testimonianza della collaborazione di Mina con Gianni Ferrio: una storia anche di amicizia iniziata all’inizio degli anni ‘60 che ha dato risultati memorabili; e altri ne avrebbe dati ancora, se il Maestro non ci avesse lasciati lo scorso ottobre.

È importante, in un’epoca consegnata al web, in cui il rapporto tattile col prodotto viene generalmente meno, sottolineare anche la consistenza fisica di “Christmas Song Book” . Mina non dimentica l’importanza di offrire ottime ragioni per l’acquisto del “supporto”, in alternativa più desiderabile a quella di una fruizione digitale.

Così, “Christmas Song Book” arriva nei negozi, distribuito da Artist First, in tre diverse configurazioni, tutte caratterizzate da una connotazione disneyana.
Che Mina abbia sempre avuto un rapporto speciale con “Topolino”, inteso come rivista a fumetti, è noto a tutti: fu lei stessa, in una celebre intervista concessa a Mario Soldati per la trasmissione televisiva “Chi legge?” andata in onda il 31 dicembre 1960 sul Programma Nazionale della RAI, a dichiarare senza mezzi termini: “Guardi, io leggo esclusivamente Paperino!”.

Questo rapporto speciale è ricordato nell’affettuosa lettera firmata da Mina “Buon Natale, Topolino!” inclusa nel libretto del CD; ed è all’origine della collaborazione con la Walt Disney Italia che arricchisce e rende uniche tutte le versioni in cui “Christmas Song Book” viene reso disponibile. In quella più semplice, quella del formato CD, il libretto contiene 18 tavole, appositamente disegnate dal maestro Giorgio Cavazzano, in cui Mina diventa un personaggio della grande famiglia disneyana, nei panni di Mina Uack. La versione CD libro contiene in più un albo di 248 pagine con quattro classiche storie disneyane di ambientazione e atmosfera natalizia; e la versione Deluxe, in edizione limitata, e pensata per i collezionisti, contiene, oltre al disco a 33 giri in vinile, le riproduzioni in grande formato degli originali di 12 tavole di Cavazzano.

Ovvia la conclusione: casomai vi capitasse di voler cercare, per il Natale ormai prossimo, un dono per una persona cara, che sappia apprezzare le grandi canzoni, le grandi voci e magari anche i grandi personaggi e i grandi disegnatori Disney, non dovrete scervellarvi: “Christmas Song Book” sarà la vostra scelta naturale.

Buon ascolto, buona lettura… e buon Natale!

 

Comments
  1. miguel angel lodeiro

    VA A SALIR EDITADO EN ARGENTINA EL CD DE NAVIDAD?
    SALUDOS Cool

  2. Davide.G.

    Quando un album di Mina esce sul mercato si hanno sempre grandi aspettative. E’ vero, ultimamente mi è capitato, soprattutto con 12 ma già in parte con L’allieva e un pò con Napoli 2, che il lavoro finito non mi convincesse appieno. Ma non per il genere, ad esempio io amo Sinatra, ma per il modo con cui i pezzi erano stati eseguiti. Fortunatamente non si può dire lo stesso per “Christmas Song Book”.

    Appena uscita la notizia che l’album sarebbe stato un CD di canzoni natalizie sono rimasto piacevolmente sorpreso. Mi aspettavo sia canzoni italiane sia straniere e invece, come già il titolo suggerisce (Song Book), si tratta di un intero album con classici americani o comunque cantati in inglese.

    Per quanto riguarda la copertina e la collaborazione con la Disney penso che l’idea sia sicuramente vincente e accattivante. Rivedere poi Mina trasformata in “Paperina”, meglio dire in Uack, non può che essere di buon auspicio.
    Veniamo alle canzoni. Due di queste, Silent Night e Have Yourself a Marry Little Christmas, erano già state eseguite in passato. In particolare la seconda era stata fatta in 12. Come ho già detto in precedenza quell’album non è uno dei mie preferiti anche se conteneva cose veramente forti. Li Mina si affidava semplicemente al piano, al contrabbasso e alla batteria. Silent Night era stata eseguita solo con chitarra. Invece, le due nuove versioni riproposte in “Christmas Song Book”, pur rimanendo “minimali”, hanno un qualcosa in più. Io non sono un esperto di musica, nel senso che non ho studiato nulla a riguardo. Mi faccio trasportare dai sentimenti e da quello che i suoni mi trasmettono. E ogni volta che passavo per quelle tracce avevo l’impressione che qualcosa mancasse, senza però poter spiegare in modo concreto cosa fosse. Ora posso dire che a quelle prime versioni proposte in 12 e in Piccola strenna mancava l’accompagnamento degli archi. Quelli diretti dal grande Maestro Ferrio. E l’effetto di completzza che hanno queste nuove versioni è innegabile. Le vere sorprese dell’album sono How lovely is Christmas e It came upon a midnight clear. Canzoni per me nuove (le ho scoperte ora per la prima volta), che mi trasmettono un forte senso di piacere e di soddisfazione. La seconda che ho citato, poi, mi fa tornare con i ricordi all’album Dalla terra (straordinario). Mina entra perfettamente nei pezzi, ci si “siede” dolcemente e ci regala un caldo e affettuoso abbraccio con la sua voce.
    Altre canzoni che vorrei ricordare sono tutte quelle più ritmate e allegre. Let it snow e Jingle bell rock sono superlative. Mina le fa sue senza troppa difficoltà. Carino il duetto con Fiorello. Forse lui avrebbe reso meglio con un pezzo più strutturato, con parti ben divise, e non con un “intreccio vocale”, per giunta in inglese, come in questo caso. Però il risultato finale non è male. L’unica canzone che non mi ha entusiasmato troppo è Santa Claus got stuck in my chimney. L’album si chiude con White Christmas, anch’essa cantata splendidamente (unico piccolo neo i cori che, secondo me, “stonano” un po’ rispetto all’intera canzone).
    Che altro dire?? Questa è proprio una delle “Mine” che piace a me!! Smile

  3. loris (Author)

    Personalmente non ho mai molto amato i personaggi Disney trasformati in pupazzi (che mi pare snaturino un po’ – banalizzandole – le fisionomie e le caratteristiche caratteriali che rendono così vitali e credibili gli originali su carta). Ma nulla ti vieta di suggerire tu stesso la tua idea nella pagina ufficiale di Mina…

  4. Domenico Roma

    CORREGGO:

    …and sure enough one breaks A toy…

  5. Domenico Roma

    Caro Max, credo che sia:

    …and sure enough one breaks of toy…

    che tradotto sarebbe più o meno così:

    ‘è quasi sicuro che uno (dei bambini) rompa un giocattolo!

    ..almeno credo…

    Ciao
    Domenico

  6. mr.MAX

    Ascoltando Christmas Song Book, mi ritrovo trasportato, senza corpo in un posto segreto e misterioso, sull’isola dei naufraghi di Lost, dove passato, presente e futuro non hanno più il senso a cui siamo abituati.

    La Voce di Mina esplora sentieri umani indagandoli fino al sublime, fino al limite ultimo, letterariamente portando il suo canto all’estrema consapevolezza che va oltre la percezione fisica, e travalica i limiti del reale.

    Il suo Canto non si accontenta più di essere ‘carnale’, materico, profondo; di raccontare i suoi e i nostri sentimenti, di spaziare in tutto l’arcobaleno di emozioni umane scegliendo quella che più si addice alla canzone che sta vivendo in quel momento; in questi ultimi lavori il suo Canto prende dal mondo reale i pensieri, le paure, i dolori, gli amori di noi tutti e sublimandoli nella loro forma più alta, ce li restituisce più densi, più ricchi, più puri… in una parola più Veri. Ma non di una verità fintamente, voluttuosamente, ordinariamente reale; di una Verità Assoluta.

    Sono considerazioni forse eccessive, in fondo stiamo parlando di canzoni; ma non è forse la Musica la sola arte capace di muovere l’animo dell’uomo a livello così globale ed universale, di commuovere e tirare fuori i sentimenti più sopiti e insospettabili mettendoli in bella mostra per lo stupore di tutti? Finanche Shakespeare nella sua “Molto rumore per nulla” si chiede: “Non è strano che un budello di pecora possa cavar l’anima fuori dal corpo d’un uomo?”, meravigliandosi dell’effetto prodotto sugli ascoltatori dalla musica suonata con una cetra (le cui corde erano fatte appunto con tendini di pecora).

    Allora non è affatto eccessivo riconoscere a Mina il merito di trasportarci altrove, in uno spazio-tempo fatto di regole diverse, in un mondo di verità assoluta e di Idee Pure.
    Mina è anima e ponte, traghettatore e fiume, ali e vento.

    Non ci stupisce, allora, ascoltando questo disco di ritrovarci bambini, di sentirci trasportati nel momento in cui abbiamo -per la prima volta- provato quell’emozione, vissuto ciò di cui lei canta; e non è affatto per un vago senso di nostalgia o ricordo, è qualcosa di più profondo, che va inspiegabilmente oltre.

    In American Song Book tutto era pervaso dalla consapevolezza dello scorrere del tempo, dal profondo dolore che questa consapevolezza produce, ma allo stesso tempo si avvertiva, sopra tutto, una grande luce. In Christmas Song Book, invece regna la nostalgia; ma non è -banalmente- la nostalgia dell’infanzia o del passato: è la visione -tra le parole che Mina canta- del passato e del futuro fusi insieme, delle nostre molte vite che si sovrappongono come in uno specchio multi-dimensionale.
    Quando Mina canta: “After dinner there’s more glee/on a table set by the wall/together cheerful faces/set where the fire places” ci fa letteralmente vedere quella scena, tratta dalla nostra infanzia, ma non solo, tratta dall’infanzia di Mina e di tutto il genere umano, come in una palla di vetro.
    In “The little gift you send on Christmas day/Will not bring back the friend you turned away” c’è tutto il lamento dolente che la frase esprime, e tutti i volti cari della nostra vita passata, ma anche di tutte le altre vite.
    Nella maestria superba con cui Mina interpreta “Christmas Eve will find me/Where the love light gleams/I’ll be home for Christmas/If only in my dreams” c’è tutta la profonda verità che aleggia nei sogni: vera porta -spalancata dalla Voce di Mina- che ci ricongiunge alla nostra Essenza.

    Ma anche le canzoni più ritmate contengono frammenti di verità: l’audacia e la leggerezza di cui solo i bambini -e le anime pure- sono capaci, e la meraviglia di poter osservare il mondo con occhi limpidi. La freschezza con cui Mina affronta queste canzoni non ha niente di leggero, o frivolo; è una levità sapiente e molto ben dosata che disegna a matita e colora di acquerello. Assolutamente appropriate, in questa lettura, le tavole del maestro Giorgio Cavazzano, che sottolineano il gioco e la varietà di colori di cui Mina si riveste: unico apparente punto di contatto tra questo album e il mondo Disneyano; a meno che -come ci si augurava su FB- questo non possa essere un primo passo verso una collaborazione più precisa, e -magari- un preludio a un album di canzoni tratte dai film Disney (anch’esse -ormai- genere a parte e canzoniere prestigioso) .
    Se in Dalla Terra Mina ha esplorato le radici classiche della canzone sacra propriamente detta, qui si sofferma in una relativa modernità e non si discosta dalla radice americana delle Christmas Carols (canzoni tradizionali più che spirituali) che però diventano qui altissime e sacre molto più di quanto esse stesse non raccontino.

  7. mr.MAX

    ciao a tutti. sono ancora nel pieno degli ascolti del nuovo disco, perciò non ne voglio ancora parlare.

    ho solo per ora un appello: visto che il testo di OLD FASHION CHRISTMAS non c’è on-line, ho cercato di trascriverlo partendo dalle due versioni originali (dalle quali non si capiva molto – pur di non ‘consumare’ troppo l’ascolto della Nostra) e chiudendo i dubbi rimasti con Mina che ovviamente ha una pronuncia spettacolare.

    mi resta un solo dubbio:

    …gifts around the Christmas tree
    and sure enough …one breaks of toy… (!?)

    …qualcuno può chiarirlo?
    Smile
    grazie mille.
    Max

    Like an old fashion Christmas
    the night before starts gay
    some folks are celebrating
    while other’s decorating
    the ornaments on the tree.

    As the morning get started
    for the greatest day of year
    the pretty snow is falling
    and people Christmas calling
    to rich everyone with cheer.

    Jingle bells, Jin Jin Jin people caroling
    makes this day a day of joy
    kids away can’t see
    gifts around the Christmas tree
    and sure enough one breaks of toy.

    After dinner there’s more glee
    on a table set by the wall
    together cheerful faces
    set where the fire places.
    Like an old fashion Christmas
    an old fashion Christmas for all.

    Jingle bells, Jin Jin Jin people caroling
    makes this day a day of joy
    kids away can’t see
    gifts around the Christmas tree
    and sure enough one breaks of toy.

    After dinner there’s more glee
    on a table set by the wall
    together cheerful faces
    set where the fire places.
    Like an old fashion Christmas
    an old fashion Christmas for all.

  8. mauro

    Ciao a tutti!
    Per soddisfare il senso della conoscenza di ciò che è a livello artistico il “Christmas song book” attendo con pazienza di poter leggere sulla prossima fanzine le pagine che Antonio Bianchi e Loris presumibilmente gli dedicheranno.
    Per ora mi gusto la delizia di un disco che meglio non poteva essere, secondo me.
    Bellissima la parte grafica e interessantissime le notazioni fililogiche.
    La parte musicale perfetta con Danilo Rea e i suoi partner in stato di grazia, con l’emozionante tocco di eleganza dato dagli archi di Gianni Ferrio, purtroppo il suo ultimo…
    Ma è sempre Lei ad incantarmi…

    La scelta dei brani mi pare azzeccata, con un sapiente dosaggio di “calde atmosfere da caminetto acceso guardando la neve scendere e torcendosi in nostalgie e malinconie d’ogni tipo” e “frizzanti passeggiate per le festose vie cittadine con una spensieratezza tutta gioiosa e ottimista”.
    Ad un primo ascolto, forse si rimane condizionati dallo spumeggiante swing che Mina ci regala in “Let it snow”, nel duetto con Fiorello, in “Santa Claus…” e ” Jingle bell rock” e sembra prevalere l’emozione per la levità con cui Mina si destreggia in queste deliziose canzoncine, nobilitando la semplicità alla pari di Ella Fitzgerald…
    Poi riascoltando con attenzione, per quanto mi riguarda rigorosamente con auricolare, gli altri brani, le ballads, allora tutto si ferma intorno a me, esco davvero dalla realtà e dalla contemporaneità per entrare miracolosamente in un nuovo spazio/tempo, rarefatto e interiore, in cui la Sua voce addolcisce, riscalda, cura.
    “I’ll be home for Christmas”, “How lovely is Christmas”, “Old fashion Christmas”…
    Quanta bellezza, luce, sincerità, nella voce di Mina…
    Non so dire altro, grazie, Mina.

  9. ciano forma

    Caro Loris ti faccio un pressante appello affinché tu voglia interessare Massimiliano all’idea di proporre alla Disney Italia (ma temo sia necessaria una autorizzazione anche di quella Statunitense)di produrre e vendere nei propri negozi per il prossimo Natale un peluche dedicato a Mina UACK. Mi sembra il modo migliore da parte di Topolino di ricambiare le affettuose parole che Mina gli ha rivolto !!!
    Grazie infinite!!!

  10. Vassallo paleologo giuseppe

    Questa mattina finalmente il corriere mi ha consegnato CHRISTMAS SONGBOOK(versione standard la versione con libro ed il vinile propabilmente prossima settimana Frown ) ed inanzitutto mi ha colpito la qualità del packaging adoro il digipak e le immagini di Cavazzano sono spettacolari(Loris la Mina uack in copertina nella prossima fanzine è ben gradita senza nulla togliere ad uno scatto del ’64) poi ho inserito il cd e magia….le atmosfere jazz-swing mi hanno affascinato persino quel capoccione di mio fratello ha detto “però…” che detto da lui è un “bellissimo”.
    Devo dire che non ho mai amato i dischi di Natale tranne forse “Christmas spirit” di Donna Summer quindi Mina è riuscita ad avvicinarmi a questo genere e farmelo amare visto che reputo questo disco un album da ascoltare anche sotto il sole d’agosto;le mie preferite LET IT SNOW,THE SECRET OF CHRISTMAS ma sopratutto I’LL BE HOME FOR CHRISTMAS che mi ha commosso e fatto piangere di brutto visto che questo pezzo me lo cantava il mio amico Matt scomparso lo scorso anno nel periodo di feste .
    Grazie Mina di tutto quello che fai per noi sudditi della tua voce ed al prossimo Songbook oltre che al prossimo di inediti In Love

  11. nicola f.

    ciao a tutti!
    per chi lo ha già sentito (io no): HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRISTMAS è quella del disco precedente?
    grazie

  12. Antonio Di Sario

    Poche parole: sublime, di una eleganza e raffinatezza uniche, più l’ascolto e più mi intriga e mi cattura. Altro che da Natale a Santo Stefano, si tratta di un’altra pietra miliare della produzione mazziniana che va da qui all’eternità. Grazie mina, ti sono infinitamente grato e riconoscente: Tonino

  13. Jack Vitale

    una Mina dalla voce splendente giovanile e seducente…come sempre. Da ignorante mi chiedo perchè ha scelto una scaletta abbastanza difficile, mi auguro che dopo aver fatto il paio con l’americansong, Mina torni ad un repertorio meno sofisticato.
    Mi ha colpito la voce molto sensibile e perfetta nella scelta dei toni!

  14. Ganimede Fe

    Ascoltata e Riascoltato! American Songbook L’ho trovato lento e difficile per mio limite forse, questo invece….bello bello bello! Sarà perche amo il natale, sarà che ha dei ritmi swing veramente belli..sarà..nono lo so. Fatto sta che il risultato e’ grandioso. La mia preferita? Jingle bell rock, let it snow e…!!!!!!

  15. Diego

    Mina mi ha fatto sentire di nuovo il Natale… e pure in anticipo!

    Quelle “The secret of Christmas” e “How lovely is Christmas” sono magnifiche. Che dolcezza! Commoventi.

    Buon Natale a tutti! Wink

  16. emilio bocchi

    e questi sarebbero giornalisti..

  17. emilio bocchi

    Il suo canto entra nel cuore senza far rumore e lo conquista dolcemente, avvolgendolo con morbide note..

  18. vimercati tullio

    Stamattina appena finito una seduta dal dentista (sic!)sono andato alla Feltrinelli pe acquistare il nuovo lavoro di Mina, per oggi mi son dovuto accontentare solo del Cd. il vinile, già prenotato, esce il 21/11, così mi hanno detto. Inutile dire che è all’altezza dell’ultimo 12(american song), che ho trovato fantastico, questo è il proseguimento naturale……il resto l’ha spiegato molto bene Franco Zanetti, che apre la pagina….. In Love

  19. Ci tengo a sottolineare come comunque sia un prodotto di lusso e come la voce di Mina sia ancora fantastica e ricca di fuoco e musica…. cit.

  20. Mina Mina che animale strano questa tigre gattina, dal carattere assai felino graffia soffia si nasconde, fa le fusa, ma è sempre lei libera e indipendente…..
    questo non è un disco di Natale suona male detto cosi, il natale e un pretesto per continuare a gigioneggiare con i suoi boys, non voglio esprimere giudizi ci mancherebbe dico solo che anche un disco della mitica Ella faccio fatica a reggerlo per intero…. colpa mia lo so….
    Dico solo che in questo filone jazzy sofisticato cè una sorta di compiacimento nella voce di Mina che vela la passione che dovrebbe invece scaturire dalla sua gola e dal suo cuore, come se ci fosse una sorta di pensiero del tipo “lo facciamo per noi, solo noi del giro capiamo queste raffinatezze, qui c’è tutto il mio passato che solo io comprendo miei cari, lasciatemi in questa mia culla musicale ancora un po” peccato avrei preferito che si riconfrontasse con una big band ogni tanto quello si che a mio avviso è il suo vero campo d’azione dove può dare il meglio di se! questo e solo il mio pensiero si intende nessuna guerra solo amore ciao a tutti!!!

  21. mario basileus

    IL CANTO DI NATALE DI PAPERINA
    Vigilia affollata di auguri e di preparativi al Capodanno ( anno nuovo , vita nuova ) , come una costellazione che illumina i grandi ed i piccini , mentre un’aria di bontà penetra ovunque addolcendo tutti . Come non ricordare le dolcezze della mia infanzia trascorsa con i familiari , quando alla vigilia di Natale la cena sobria , ma ricca di amorosi sapori , tra i parenti e la gioia fanciullesca nel giocare con le noccioline ? Non c’era l’albero di Natale nella mia infanzia , non avevo nemmeno TOPOLINO da leggere , ma avevo IL CORRIERE DEI PICCOLI che costava di meno . Ci si riscaldava soltanto con il braciere dove le scorzette delle arance riempivano di inebriante profumo la piccola casa di mia nonna , ma c’era lo stesso tanto calore . In quei remoti Natali della mia infanzia si udiva già la calda e squillante voce di una giovanissima MINA che cantava i suoi primi successi : NESSUNO , SENTIMENTALE , DUE NOTE , PIANO , IL CIELO IN UNA STANZA , SABATO NOTTE e adesso , dopo più di cinquant’anni , la sua meravigliosa voce mi accompagna ancora una volta attraverso un disco meraviglioso che mi riporta anche le atmosfere di tempi remoti .
    Questo disco va ascoltato lontano dai rumori affollati della vita di oggi e non commentato . Quello che ci comunica comunque è tanta gioia e tenerezza adatta ad ogni stagione della vita e non solo al periodo natalizio . Come non citare comunque il delizioso duetto con Fiorello , che aspettavo da tempo ( come vedi , cara Mina , la tua collaborazione con Fiorello non è stata solo indirizzata verso l’apertura di un negozio di dolci cremonesi e di cannoli siciliani ! ) con una strepitosa canzone BABY , IT’S COLD OUTSIDE , che risale proprio al mio anno di nascita , il 1950 e come non citare ancora la dolcissima HOW LOVELY IS CHRISTMAS , che mi piace tantissimo e che mi fa col pensiero ritornare nella casa del Natale della mia infanzia e … per un momento mi tuffo dentro quel caldo buono tra le quattro capriole di fumo del focolare di mia nonna : con la FANTASIA I’LL BE HOME FOR CHRISTMAS !

    HAVE YOURSELF A LITTLE MERRY CHRISTMAS , MINA !

  22. PieraPaso

    è Fiorello che canta con MINA

  23. Lillo

    FIORELLO, DUETTO CON MINA UN SOGNO CHE SI REALIZZA

    “L’unica a farmi sentire cantante. Non va in tv, è di un altro pianeta”

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2013/11/18/Fiorello-duetto-Mina-sogno-che-realizza-_9641238.html

  24. Jack Vitale

    gli assaggini li abbiamo avuti attraverso Amazon,come sempre MIna è originale e professionale,il cd fa il paio con l’Americansong,mi piacerebbe sentire però una Mina meno sofisticata, detto questo “da Natale a Santo Stefano” ormai sono tutti i prodotti,non solo quelli natalizi……buon ascolto

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