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Pubblicato: 6 anni ago

Splendore dallo spazio profondo

di Massimo Serzio – Illustrazione: Gianni Ronco

Silenzio in casa; la lavatrice ha finito il suo carico di lavoro, il freddo ha finalmente silenziato i continui lavori, trasporti e rumori di questa piccola cittadina, lasciandomi così piacevolmente immerso nel silenzio, con il solo compito di pensare a cosa utilizzare per romperlo, dopo che le dita avranno finito di ticchettare sulla tastiera.

Guardo, per ispirarmi, la classifica finale di Sanremo 2018… e il desiderio di silenzio persiste indissolubile; poi mi ricordo di quella strana, gigantesca aliena apparsa (per pura magia) sul palco dell’Ariston, riempiendolo della sua virtuale – e un po’ buffa – presenza scenica, ma soprattutto della sua voce potente e soave e mi convinco che potrebbe essere la scelta giusta; la sua Voce intatta sembra appena uscita da Milleluci, rigorosa, autorevole, divertita e in possesso del più fenomenale swing che orecchie umane abbiano mai potuto ascoltare: signori, Mina!

La sua interpretazione di Another Day Of Sun è – come sempre – sconvolgente: aderente al corpo della canzone (quanto quel magnifico, gommosissimo abito bianco al corpo statuario dell’aliena) ma con una personalità che la versione dal film nemmeno si sognava, ammosciata dalle due non-voci dei poveri protagonisti. La pronuncia ha ancora uno swing capace di scandire ognuna delle tante sillabe di ogni arditissima frase musicale della strofa, e il semplicissimo, quasi impercettibile spostamento di due accenti nel ritornello (sicuramente invenzione della Signora) che lo rende musicalmente più giusto e cantabile (il raddoppio della “o” di “of sun” è un tocco magistrale) è la firma inconfondibile di Mina, instancabile dispensatrice di Bellezza. Che altro aggiungere, se non l’applauso entusiasta e sorpreso di chi, da questo ennesimo, noiosissimo Festivàl non si aspettava nulla? (…)

(Da www.incantoenuvole.wordpress.com)