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Pubblicato: 7 anni ago

Le Migliori siamo noi

LE VOSTRE MIGLIORI – 8

di Lucio Nocentini

Caro Loris-angel, mi chiedi di scrivere qualcosa sul disco della Mina e Celentano, ma ti confesso che non ne posso più di quelli che in facebook si strappano i peli pubici per la gioia e di quelli che al contrario hanno una merdina sotto il naso e prendono l’antiemetico. Quindi non scrivo niente.

Ma due chiacchiere con te che ancora hai la pazienza di leggere i post sotto il quarto rigo le faccio volentieri.

Mi ha fatto un piacere immenso rivederti alla conferenza stampa a Milano. E di rivedere Remo, Mauro e Massimiliano in forma super smagliante. Mi ha colpito la somiglianza di Edoardo Pani con papà. E che carina la Milù. Sono proprio quelle che si dicono “brave persone”. Come la Mina.

Alcune cose mi hanno colpito quella mattina. La prima vedere arrivare Max (quanto è bello!) mano nella mano con la Mori. Ma a riflettori spenti si salutano? Chissà. Dicono che lei sia un osso molto duro per quelli dell’ambiente discografico. E a proposito, è lei che dice “illuso” in Ragione e sentimento

La seconda cosa che mi ha colpito quella mattina è stato l’assoluto disinteresse dei giornalisti per le canzoni. E sì che si trattava della presentazione di un cd di inediti e c’erano tutti, dai più grossi e tronfi alla sciacquetta imbucata di radio-cacca delle Dolomiti. Volevano solo sapere se Mina e Celentano avrebbero o meno mostrato in tivù una chiappa della loro illustre persona ed erano piccati per la notizia che ben tre show televisivi verranno a loro dedicati. E loro non ci saranno! Sottolineavano brutalmente a ogni domanda il fatto che tutta l’operazione è una spudorata operazione di marketing. E non ascoltavano nemmeno le canzoni strepitose, gli arrangiamenti geniali e soprattutto le voci ancora bellissime di Mina e Celentano.

La pensata di Celso Valli di cominciare la canzone Ma che ci faccio qui con un reggae e di finirla con un mambo, è molto interessante. Per non dire geniale.

Io il disco l’ho ascoltato quelle centosessanta volte e forse più, non le ho contate. Adoro quella specie di Malgiogliata che si intitola Ti lascio amore. Mi strappa le mutande e a sessantadue primavere è quasi un miracolo strapparsele e desiderare di farsele strappare. E anche tu lo sai bene. Birbante!

Se viaggio in macchina da solo mi sparo questo cd a tutto volume come fanno i tamarri. Una mia amica di Lecce mi diceva che ero un cozzaro perché mi si sentiva sempre arrivare dalla musica e non dal rumore del motore. Ma chi se ne frega?! Le canzoni mi devono vibrare addosso o non se ne fa di niente.

Quanto mi piace la musica di Come un diamante nascosto nella neve! Divina.

La canzone di Celentano da solo la salto.

Quella di Mina da sola a un certo punto manca di violini, viole, trombe tromboni e tutto il resto. Se le avesse avute sarebbe stata la più bella, ma non le ha.

E della bravura di Max, ne vogliamo parlare? La sua Amami amami è un capolavoro! Struggente è È l’amore. Come pure sono piacevolissime e da apprezzare ancora di più nel tempo Non mi ami e Sono le tre. Mondo Marcio, a te e a Remo piace tanto. Io lo schiaccerei con il tacco dodici di una scarpa da donna. Adriano rap campionato mi sembra più antico di Agatha Christie.

Ma ora basta. Se no diventa una mia recensione e come ti ho detto, non ho voglia.

Come vanno le tue caviglie da Sora Lella? Non vedo l’ora che tu guarisca per ballare e scorreggiare insieme Pazza idea come ai vecchi tempi, quando le migliori eravamo noi. Ma forse, sotto sotto, ma proprio sotto, lo siamo ancora… No?

Un bacino

Lucio