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Pubblicato: 6 anni ago

La storia mia è breve

Per il nostro dossier dedicato a Sulla tua bocca lo dirò, nella fanzine numero 69 di nove anni fa, la meravigliosa Alba Ferrio – vincendo la propria naturale ritrosia a raccontarsi in prima persona – ci regalò un’emozionante testimonianza sul suo diretto coinvolgimento nella realizzazione del disco. Parole dettate dal cuore che, rilette all’indomani della sua scomparsa, assumono un valore particolare, svelando di lei – e del suo amore per Gianni Ferrio, per Mina e per la musica – molto più di quanto saprebbe fare ogni nostra pur sincera e commossa frase di circostanza…

di Alba Arnova Ferrio

Cari ragazzi: ho pensato, ragionato, scritto e poi stracciato e ripensato e riragionato e riscritto e rintracciato e finalmente ho capito: ho capito che non posso. Non posso. Sono troppo coinvolta e assolutamente non obiettiva, non posso esserlo. Gianni ha elaborato, arrangiato, diretto. Mina ha studiato, cantato, interpretato. Io ero lì, a Lugano.

Ho sentito l’impegno, la fatica, l’amore, il rispetto, l’entusiasmo che vibravano nello studio di registrazione da parte di tutti. Ma proprio tutti. Ho sentito cantare, in diretta con l’orchestra, Mina che ci ha regalato – nota per nota, frase per frase, pausa per pausa – quella sequenza di meraviglie che adesso tutti conosciamo. Ha coniugato, centellinando note e sillabe, tutti i significati musicali e testuali di ogni brano. Non so proprio come potrei scriverne senza rischi di entusiasmi che sembrerebbero di parte.

Amo Gianni, che è mio marito da cinquantacinque anni… Amo Mina, che è la mia amica da più di quarant’anni… Amo la musica da quando sono nata… Come cavolo volete che dica qualcosa che non sia assolutamente soggettivo?

L’unica cosa che, forse, assicurerebbe un po’ di attendibilità a quello che potrei dire, è il fatto che di ottimi musicisti e di buonissime cantanti me ne sono passati a fianco un bel po’, ma nessuno di loro è diventato mio marito, e nessuna è diventata la mia Mina. Nè la vostra, del resto. Vorrà dire qualcosa? Ecco. È tutto. Un saluto e una richiesta di perdono per la mia inadempienza. Ciao.