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Pubblicato: 7 anni ago

La nostra storia tra le dita

“Certo che la tirate per le lunghe con questa fanzine”, ci ha scritto un impaziente abbonato commentando la nostra (saggia) decisione di rinviare a dopo le ferie agostane la spedizione del nuovo numero inizialmente atteso per fine luglio. Non parliamo poi dei tanti soci che, non accontentandosi di due sole riviste all’anno, auspicherebbero un ritorno alla periodicità quadrimestrale dei vecchi, smilzi e malfotocopiati bollettini amanuensi di trenta-trentacinque anni fa. Certo, si tratta pur sempre di “lamenti d’amore” che da una parte testimoniano la passione e l’interesse con cui molti di voi seguono il nostro lavoro ma che dall’altra non tengono conto dei grandi sforzi e delle notevoli difficoltà che si nascondono dietro la realizzazione – centellinata nei rari ritagli di tempo libero che la vita ci concede – di una fanzine così curata e lussuosa. Per prima cosa, di ogni numero scegliamo con largo anticipo – concordandoli col “condirettore” Antonio Bianchi – gli argomenti da trattare, dando ovviamente la precedenza alle novità del momento (che fortunatamente con Mina non mancano mai) ma senza trascurare le monografie dedicate al passato (e anche in questo caso una carriera ormai quasi sessantennale come quella della Tigre offre spunti a iosa). Una volta deciso il sommario, si passa alla fase redazionale vera e propria: per i dossier storiografici – come quelli, molto graditi, sulle singole annate e sui relativi album – un fondamentale aiuto preliminare ci viene dato non solo dai meravigliosi Mauro Balletti e Gianni Ronco nella loro qualità di iconografi ufficiali della Mazzini ma anche da un non meno prezioso drappello di collezionisti (Massimo Catti, Paolo Piccioli, Mario Beda, Fernando Fratarcangeli) che ci mettono generosamente a disposizione le “chicche” più rare dei loro archivi personali. La stesura di ogni articolo è quasi sempre arricchita dal contributo di “testimoni eccellenti” che ci svelano i loro amarcord con pezzi scritti di loro pugno (come è solito fare, per esempio, l’amico Pino Presti) o mediante interviste (spesso affidate a validissimi collaboratori come Stefano Crippa, Lucio Nocentini o Aldo Dalla Vecchia). Decisamente di più semplice realizzazione è invece la parte riservata all’attualità e ai nuovi dischi in uscita (per i cui dettagli dietro le quinte, così come per i contatti con i vari autori e musicisti, possiamo contare da sempre sull’affettuosa disponibilità di Massimiliano). Articoli, box e illustrazioni sono quindi minuziosamente inseriti in chiavetta in rigoroso ordine di pagina e passati al bravissimo Remo che provvede a impaginare il tutto da par suo per poi consegnare il lavoro finito (previa un’ultima supervisione da parte del nostro supremo correttore di bozze Franco Zanetti) alla tipografia. Nel frattempo, prende il via la fase più noiosa di tutta l’operazione: la compilazione e l’affrancatura delle buste nelle quali saranno infine inserite le copie fresche di stampa pronte per essere spedite agli abbonati sparsi dal Manzanarre al Reno…