Il ruggito della farfalla
di Pietro Bocchi
“12″ ha appena finito di girare nel lettore cd. E il primo ascolto di un disco – così come la prima impressione che si ha di una persona che incontri per la prima volta – è sempre quello vincente, quello giusto. “12″, ovvero 50 minuti circa di autentica Mina, che – come dice Gino Castaldo su Repubblica, “quando Mina fa Mina, ovvero quando fa le cose che solo lei può fare, c’è poco da dire…”. “12″, incalza ancora Castaldo, “…alla fine una lezione di stile alle frotte di virgulti che escono dai talent show urlando…” e di rimando la Venegoni su La Stampa “…ne è uscita una prova che dovrebbe essere recapitata con ricevuta di ritorno ai coach dei talent show: perché la più potente voce italiana è lieta di colpire sussurrando, consapevole forse di regalare un’autentica pelle d’oca”. Mentre Fegiz, sul Corriere della Sera chiude la brevissima recensione assicurando che “… l’ascoltatore viene rapito dalla magia di una canto che sembra fermare il tempo…”. Hanno (già) detto tutto loro. A me, a noi, non resta infine che inchinarci ancora una volta di fronte all’Arte smisurata di questa Donna cui evidentemente il tempo non scalfisce né l’innato talento, tantomeno la voglia di divertirsi (stavolta l’ha detto proprio Lei) quanto (anche e semmai) la voglia e il rischio di ri-mettersi sempre in gioco. Sarò banale, tuttavia continuo a pensare e a dire ad altavoce, Mina, (un) Genio dei nostri tempi. E abbacinato, frastornato, confuso e felice dopo averla sentita, godo non poco che un disco “così” sia già primo su iTunes!. Posso dire che la qualità (quasi) sempre paga? Mina Minona, ho esaurito le parole. Commosso, per davvero, ti dico grazie!
Alcune sono molto belle anche se altre dal vivo risultano fastidiosamente sgranate.
sotto la neve la magia di 12.
scegliere la piu bella e impossibile, si ascolta tutto il disco da capo a fine che è una meraviglia, è tutto una magia, forse banana split è quella che gia dal primo ascolto ti entra dentro la mente , mentre forse la piu bella, è i ll bee seeing, certo volendo trovare il pelo nell, uovo, se non c’erano gli archi in questa era di sicuro la regina di 12, ma ripeto, lo avro ascoltato, dal 4 dicembre almeno 20 volte consecutive, ogni volta, è una raffinatezia di magia e passione,
e non e solo un disco, ma una filma, un musical, un teatro, un viaggio, tra memoria note musica e passione grande mina,
ciao mina ciao ta’
Non riesco piu’ a staccarmi dall’ascolto di “12”
… e venga pure giu’ anche il mondo io non mi stacco.
Grazie MINA
Acquistato all’Auchan a sole €.17,60! colpaccio, però solo due copertina da scegliere; preso “over the raimbow”; primo ascolto completo e in perfetto silenzio: Superlativissimissima! brividi felini! E’ troppo grande! ancora una voce giovane! Un disco di grande classe!
allora non mi ero sbagliato, specialmente nel finale mi ricorda ” non ti voglio più”
Meno male che tempo fa uscì un certo disco chiamato L’allieva. Meno male. E meno male che nella sterminata produzione discografica della Signora, che a poco a poco avrei negli anni scoperto, abbondano riletture di standard jazz. Altrimenti di 12, oggi, non avrei capito un bel niente. Proprio come quando uscì L’allieva, appunto. Allora avevo 16 anni, avevo da poco scoperto Mina e il jazz non esisteva neanche nel mio immaginario musicale. Ricordo che mi accontentai di un ascolto frettoloso, senza che mi rimanesse in mente nulla. Tranne Dindi che, chissà per quali strane vie, mi entrò subito in testa. Mi ci sarebbero voluti anni e tanta musica ascoltata perché riprendessi in mano quel disco. Dovetti affinare l’orecchio perché mi accorgessi del prepotente incanto di certe invenzioni interpretative, perché scoprissi in una nota trattenuta, in un sussurro accennato o in un verso quasi recitato un universo emotivo magmatico e persino commovente, che arriva forte e, a volte, devastante, senza i filtri che il mondo pop frappone tra l’orecchio di chi ascolta e la voce di chi canta. Lo stesso universo che ritrovo ora ascoltando 12. Una voce quasi nuda, con l’accompagnamento discreto dei soliti fidi musicisti. E che emozione l’attacco di I’ll be seeing you, quando entra con la voce rotta di pianto e di vita, di gioia e di dolore, in una credibilità interpretativa insuperabile, e sentirla poi sciogliersi in quella nota flautata con cui pronuncia quello ‘you’ finale. Che brividi in Love me tender, quando scioglie in un sussurro di burro, che sembra pronunciato al primo risveglio nell’orecchio di chi si ama, una delle più belle canzoni d’amore di tutti i tempi. E poi c’è Everything happens to me. Qualcuno si preoccupava perché molto legato alle versioni precedenti. Ma qui sembra tutta un’altra canzone. Ed è diverso proprio l’approccio, ad esempio, rispetto all’incisione del ’93. Se lì Mina dava prova di quella sua straordinaria (e caratteristica) capacità di pronunciare le parole restituendole in tutta la loro pregnanza semantica (penso che già Antonio Bianchi abbia usato questa espressione), impastando di significato l’emissione di ogni singola nota (basti pensare, in quella versione, a come pronuncia con rammarico ‘and there was even postage due’ e con amara disillusione ‘I fell in love just once’), questa volta Mina sembra diventare uno strumento dell’orchestra, non forza, asseconda fino in fondo il gioco, essenziale, degli archi, tanto che si stenta a credere che questi siano stati aggiunti in un secondo momento. In una vocalità morbida e pastosa, con rispetto e amore verso un brano che, evidentemente, le sta nel cuore, entra in punta di piedi e si lascia sommergere da un tappeto sonoro irresistibile. Ma che talento, che talento, ragazzi.
Sarà una sensazione solo mia, ma in LOVE ME TENDER avverto una certa atmosfera stile ‘Subsonica’che, unita alla classicità della canzone e a quel sussurro iniziale che mi emoziona al pari di un suo acuto, rende questa versione la mia preferita di questo ’12’ da cui non riesco a staccarmi!
rolando ha prestato la voce inoltre a un sacco di personaggi dell’epoca, primo fra tutti den harrow. se mi mandi la tua mail ti mando i miei brani dell’epoca! makakutango@libero.it
Su La Repubblica
http://thumbsnap.com/z3RPWLTM
Franco …non sapevo del suo passato dance..grazie
La mia copertina è I’LL BE SEEING YOU. Era l’unica che c’era nel negozio, e per fortuna una di quelle che mi piacevano di più. In ogni caso, avrei preso una qualsiasi copertina, perché, ovviamente, quello che mi interessa di più, è sempre il contenuto che anche questa volta è super.
Anch’io non potendo scegliere visto che l’ho ordinato online mi sono ritrovato quella di OVER THE RAINBOW e sono stato fortunato perchè era tra le 3 che mi piacevano di più
ma chuck rolando è una “vecchia” conoscenza per noi che negli anni 80 facevamo dischi dance. grandissima voce!
Stamattna, sul giradischi..ci sono IL RUGGITO DI.. “12” capolavORO I
FARFALLE DELLA NOTTE
che MINA ha cantato a Teatro 10
S’è fatto tardi, che vento che c’è
sento freddo anche per te
perciò se vuoi un buon té
vieni a berlo da me
io lo servo caldo, molto caldo
A casa mia le luci son blu
è qui a un passo, sto lassù
è un vecchio trucco però
se ti và puoi fermarti un pò
e agli altri dico di no
Le farfalle nella notte sono come me
cercano la luce
perché a loro fa paura la notte scura
la mia luce questa notte
io la rubo a te
Accetto solo un mazzo di fiori
niente cose di valore
non son venale perché
una tazza di té costa molto poco
molto poco
E quel che dice la gente di me
non m’importa un granché
sono gelosi perché
con un té molto caldo
al caldo amo la gente com’è
Le farfalle nella notte sono come me
cercano la luce€
perché a loro fa paura la notte scura
la mia luce questa notte
io la rubo a te
Grazie MINA
Grazie a me??? Se mai grazie a Mina!
(come dici sempre tu!)
Un bacio!
Ho ascoltato “12” e, devo dire, l’ho trovato splendido. Una reinvenzione di motivi conosciutissimi, impreziositi da musicisti di primissimo valore e, soprattutto, da una Mina superlativa. E’ incredibile come riesca, ogni volta, a modificare la sua voce, piegandola ad ogni sua volontà, trovando sempre nuovi colori. La bravura in persona (ma, questa, non è una novità),
Che incanto che sono le copertine, ma sopratutto una sorpresa in più le ultime due foto (STAORDINARIE) contenute nell’interno del libretto. Ritornando alle canzoni, sui passaggi vocali nuovi che Mina fa (forse l’unica interpretazione più classica se così si vuol dire è per “Over the rainbow”), usando la voce proprio come uno strumento, trovo fantastici quelli che che fa nel primo pezzo “September song”, dove a metà canzone passa dal soffiato alla voce piena.
Ho preso oggi 12 (American song book) con la copertina di “Just a gigolo) (canzone che mi è sempre piaciuta poco ma che Mina me l’ha fatta piacere al massimo), anche perchè c’erano poche copie per la scelta di copertina ,segno che il nuovo disco di Mina sta già andando alla grande. L’ho ascoltato oggi tutto d’un fiato e mi è piaciuto moltissimo, penso che Mina come per le otto riletture fatte a Milleluci, anche qui ha dato un approccio vocale con delle sfumature totalmente innovative, basti pensare a come ha saputo reinventare senza snaturarne la melodia, la famosa “Love me tender” (dove sul finbale la sua voce diventa un sassofono), perchè è bene sottolinearlo Mina non cambia mai la melodia delle canzoni, ma come ho detto per ogni suo disco ci stupisce con delle nuove sonorità vocali. Questa ovviamente è una mia opinione data dall’ascolto di questo disco che per me è bello.
Ciao Ale io ho preso quella di Just a gigolo.
ho comprato la copertina “banana split for my baby”,mi attizzava anche quella “over the rainbow”, ma alla fine ho preso la prima…..le altre seppur belle le ho trovate meno piene di luce……..aspetto però un album meno sofisticato,questo andava bene come doppio….altri tempi
……io ho scelto quella colore ROSSO..
colore dell’AMORE e del Natale..
Piera
nazionale dice
grazie MINA
giacomino perche’ hai scritto quello che avrei voluto scrivere io e non ne sarei mai stato capace ???????? grazie. grazie per la signorilita’ con cui ti sei espresso. ciao
grazie MINA.
e questo ganimede e’ carino da dire vero????????
Azzarderei a dire che in alcuni passaggi e’ lagnosetta e quasi stonata… Che dire!
ciao
grazie.
grazie MINA.
io, non potendo scegliere, avendolo ordinato on line, ho trovato quella di Just a gigolo anche se preferivo Anytime anywhere o I’ll be seeing you, ma solo perchè sono un patito dei vecchi microfoni!
Ragazzi….nessuno parla del grande apporto vocale in pieno stile MANHATTAN TRANSFER ..nel Coro di Banana Split For My Baby
Grande Chuck Rolando(da tenere d’occhio!!)
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La mia cover ..che giudico perfetta nel contesto del lavoro..e’ Fire And Rain.