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Pubblicato: 5 anni ago

Axel, nero su Blanche

Oltre a regalare a Mina una serie di splendide canzoni sia come autore (da La sola ballerina che tu avrai a Only this song, solo per citare i primi due titoli che ci vengono in mente) sia come abile ricercatore di gemme nascoste scovate in Rete (You Get me e Esta vida loca vi dicono qualcosa?), negli ultimi anni Axel Pani ha affinato e corroborato la propria vocazione di musicista con un’intensa attività dal vivo tra Francia e Italia, condividendo spesso e volentieri il palco (e le session casalinghe) con l’amico parigino Ruben Ruta. Ed è da questo sodalizio umano e artistico che ha preso forma il progetto Blanche ora realizzato nell’album omonimo. Ma lasciamo che sia lo stesso Axel a parlarcene…
di Axel Pani
Dopo diversi anni passati a scrivere, avevo il desiderio di dedicarmi ad un progetto che potessi curare da cima a fondo. Un disco.
Vivo a Parigi da sette anni ormai ed ho avuto il piacere di incontrare tanti musicisti con i quali ho condiviso lavoro, amicizia, vita.
Una grande amicizia nata con un musicista di qui, Ruben Ruta, é stato il principio. Venendo da mondi diversi e con influenze musicali molto distinte, l’esercizio era perfetto. Mettersi a scrivere e poi curarne tutte le tappe: arrangiamento, produzione ed infine il live.
Da questo desiderio di contaminazione e confronto tra me e Ruben nascono i Blanche. Un piccolo gruppo indipendente che dopo due anni di attività tra live e studio ha prodotto un disco omonimo, appena pubblicato.
Oltre a scriverci e suonarci il disco abbiamo voluto creare uno sforzo collettivo, coinvolgendo amici musicisti a noi vicini e dalle influenze più disparate. Abbiamo quindi chiesto ai Klune, a Stefano Milella ed Ugo Bongianni di intervenire sul disco attribuendovi le proprie influenze.
Nel bene e nel male questo progetto é la somma di esperienze incontaminate, libere, con l’unico intento di proporre una sonorità e scrittura alternativa alla proposta attuale italiana. Abbiamo costruito questo suono soprattutto dal vivo, suonando sia in Francia che in Italia e tra le piccole grandi soddisfazioni che abbiamo portato a casa abbiamo avuto anche il piacere di aprire dei concerti degli Afterhours.
Blanche é la somma di tutto questo, che per quanto piccolo e discreto é un esercizio sincero di creare qualcosa di bello. Una piccola testimonianza del lavoro dei singoli e di una visione d’insieme di chi la musica la ama e cerca di rispettarla.