CHI ERAVAMO
Il MINA FAN CLUB nasce a Parma nell'aprile del 1980 per iniziativa di un gruppo di amici composto da Flavio Merkel, Marco Piancastelli, Fabio Belluso, Patrizia Galli, Mauro Coruzzi, Paolo Saccani. Scopo dell'associazione è quello di "informare periodicamente i soci sul lavoro di ricerca e documentazione riguardante la più grande cantante italiana", per cercare di ricostruire la sua straordinaria carriera troppo spesso confusa con la vita privata. Nella "dichiarazione programmatica" pubblicata nella prima pagina del numero 1 del bollettino del Club si legge tra l'altro:"Un certo tipo di stampa - specie quella scandalistica - ha sempre parlato di Mina in relazione a figli, amanti, soldi e salute (dando in pasto al lettore quei pettegolezzi di cui è ghiotto), mentre l'altra stampa - quella specialistica del settore musicale - l'ha troppo spesso trascurata a favore degli idoli del momento. La carriera di Mina è un affresco da restaurare e riportare alla luce, e compiere questo lavoro significa ridare a Mina il ruolo che merita, quello di personaggio eccezionale, unico, incomparabile. Solo attraverso questa verifica è spiegabile l'assenza di Mina nel corso degli ultimi anni senza dover ricorrere alla più bieca stampa scandalistica: non esiste oggi una équipe di livello professionale capace di collaborare con lei per un suo possibile rientro televisivo. Non ci sono figli, pigrizia o chili di troppo da tirare in ballo per spiegare un'assenza che troviamo giusta, coerente ma insopportabile".
L'avventura parmense del fan club si protrae per circa quattro anni: all'attivo, una quindicina di fanzines dattiloscritte e un paio di raduni, entrambi organizzati a Salsomaggiore (nel 1981 e nel 1983). Dopo un ultimo numero uscito nel settembre del 1984, la redazione chiude improvvisamente i battenti. Del tutto vane le telefonate degli iscritti affranti che da tutta Italia scongiurano i soci fondatori di non porre fine all'esistenza del Club: Flavio, Mauro & C., oberati da sempre più pressanti imegni di carattere professionale, sembrano non avere più tempo da dedicare alla loro "creatura".
CHI SIAMO
Che malinconia, dopo anni di preziose fanzines in arrivo da Parma, dover fare a meno di quella piccola grande rivista tutta dedicata a Mina. A non rassegnarsi a questa grave perdita è soprattutto un certo Loris Biazzetti, giovane aostano che lavora come educatore in un convitto ma che ha al suo attivo una breve esperienza nel campo della grafica. Loris ha già realizzato per hobby una serie di riviste di carattere cultural-mondano diffuse a tiratura limitatissima nell'ambito della sua cerchia di amici e - particolare un po' bizzarro - completamente redatte a mano. Con la complicità del suo migliore amico, Remo Prodoti, a quel tempo titolare di una tipografia, sul finire del 1985 decide di ridare vita alla fanzine del Club. Poche paginette amanuensi, giusto per commentare l'album FINALMENTE HO CONOSCIUTO IL CONTE DRACULA appena uscito. Il tutto fotocopiato in poco più di una ventina di esemplari, da inviare a Flavio, Mauro, Fernando e agli altri sparuti amici fans con cui Loris è rimasto in contatto. Una copia viene spedita anche a Lugano. La cosa parrebbe destinata a finire lì, e invece avviene il miracolo: la notizia della rinascita del bollettino fa rapidamente il giro d'Italia tra gli ex-soci del club parmense e nel giro di poche settimane le venti copie-burla iniziali sono diventate oltre cinquanta. Parte la campagna abbonamenti '86, una nuova fanzine viene sfornata in primavera, si fanno annunci sui giornali per rimpolpare il numero degli iscritti. Dopo solo qualche mese i tesserati sono già quasi più di duecento. Non è che l'inizio di una crescita che proseguirà senza interruzione negli anni successivi, di pari passo con i miglioramenti apportati alla rivista, con i progressivi passaggi dalla stampa su fotocopia a quella tipografica, dal bianco e nero al colore, dalla grafica amanuense a quella computerizzata?