Mina Fan Club

Mentre prosegue la vostra – graditissima – serie di commenti su Christmas Song Book, vi ricordiamo l’appuntamento di domani sul sito www.lastampa.it con la videochat in cui Massimiliano Pani svelerà i segreti del nuovo album al fianco della Badessa Marinella Venegoni…

di Giacomo Parrucci

E così anche Mina ha realizzato un’antologia di brani natalizi… E come al solito, non me l’aspettavo.

Da un lato perchè le recenti incursioni nel genere (da Piccola strenna in poi) mi facevano pensare che la strada fosse già stata sufficientemente battuta. Dall’altro perchè in passato la discografia di Mina aveva raccolto brani di ambientazione natalizia tutt’altro che festosi e sereni (penso a La viglia di Natale e soprattutto a È Natale); così mi ero convinto in maniera un po’ frettolosa che Mina avesse un rapporto un tantino “Grinch” col Natale. In realtà doveva trattarsi di una proiezione del MIO essere Grinch… Resta il fatto che cercare di farsi un’idea sulla donna basandosi su un paio di canzoni è davvero sciocco; pretendere, poi, che questa donna sia coerente a una medesima idea (peraltro supposta, se non inventata) per tutta la vita e per oltre cinquant’anni di carriera, è davvero infantile. Quindi forse non c’era bisogno di aspettare questo album per smontare la mia bizzarra ipotesi di una Mina “antinatalizia”…

Il disco dimostra, semmai, un rifiuto della retorica più facilotta e prevedibile del Natale: bandito il buonismo tintinnante, emerge all’ascolto un senso di raccoglimento, una tensione positiva, una voglia di empatia e di scambio con la musica e con chi ascolta. Sono buone vibrazioni quelle del Natale in casa Mazzini, ma viaggiano discrete e a volume moderato. Magari perchè i bambini dormono e non c’è bisogno di svegliarli, tanto loro queste cose le sanno…

Il canto. Io non smetto mai di stupirmi di quest’ultimo modo di cantare della nostra Tigre di Paperopoli. Si trattiene, misura il volume e l’emissione con calcolo e naturalezza al tempo stesso, sembra di sentirla pensare mentre canta, ma il risultato non è mai freddo o “cerebrale”. L’espressività che ha sempre caratterizzato il suo canto è intatta, c’è tutta, solo che si è raffinata: allude alle emozioni e alle sensazioni senza bisogno di dar loro corpo, volume e pesantezza ricalcandole con la voce. Bisbiglia, ispira, invita, ma non ti prende per il bavero e non ti rincorre, quindi devi stare attento. Quando una persona sussurra è il momento di avvicinarsi.

Come mi succedeva con 12, io la sento moltissimo in questo Christmas Song Book. La sua partecipazione e la sua adesione alla musica e ai testi sono sempre autentiche.

Il momento più emozionante dell’album è senz’altro The secret of Christmas. L’introduzione al pianoforte di Danilo Rea ci porta con poche battute in un’atmosfera onirica, forse in un posto dove comincia a nevicare (“the glow you feel when snow appears”), poi entra il contrabbasso, e poi la voce di Mina, che divide la scena con una viola anch’essa molto ispirata. Il testo invita a vivere in spirito natalizio ogni momento della vita: il segreto del Natale (inteso come periodo di rinnovamento e di rinascita) è saperlo vivere durante tutto l’anno. E proprio qui sarebbe facile cadere nella retorica natalizia del “tutti buoni a tutti i costi” se non ci fosse un approccio sincero e una grande capacità di rendersi interprete credibile da parte di Mina. Quando dice “il regalino che offri a Natale non ti servirà a recuperare l’amico che hai allontanato” si sente benissimo che c’è una consapevolezza reale di quello che sta dicendo. Addirittura nella ripresa si avverte quasi del rammarico, come se ne parlasse alla luce di un’esperienza vissuta. Sono cose reali, sai, non è che adesso ti svegli e sei buono solo perché è il 25 dicembre!

Anche in questo senso le canzoni natalizie di Mina vogliono evadere dalla cornice pandizenzero e farsi ascoltare per tutto l’anno.

Altri brani che trovo particolarmente riusciti sono I’ll be home for Christmas, How lovely is Christmas e It came upon a midnight clear. Ci sono poi i momenti più leggeri e divertenti, primo fra tutti il divertitissmo duetto Mina/Fiorello in cui lei scappa e lui la trattiene con la scusa del freddo; la spassosa Santa Claus got stuck in my chimney; e una versione di Let it snow da piumone, un po’ sorniona, con uno scatto finale inaspettato e felino. Un guizzo, come quando il gatto sonnecchia sotto l’albero e nel giro di un secondo te lo ritrovi in cima ad attaccar briga coi fili e le luci… O come il ruggito di Mina Uack nella caverna.

E a proposito di Mina Uack, bisogna di nuovo complimentarsi con la Nostra per l’inventiva e l’attenzione che continua a dedicare alla confezione dei suoi dischi. Anche in questo caso, la collaborazione Mina/Disney attraverso la penna di Giorgio Cavazzano è davvero un’idea di successo. E considerando la passione di Mina per Paperino, si carica di un valore ulteriore, più personale. Non mi stupirei se avesse selezionato proprio Lei le storie a fumetti da inserire nel Song Book, a partire da Paperino sul Monte Orso

I disegni di Giorgio Cavazzano per Mina Uack sono semplicemente perfetti, sia nelle tavole interne al disco sia nella storia a fumetti uscita pochi giorni fa su Topolino, dove vengono riproposti alcuni look riconoscibilissimi della Nostra. Personalmente quella che preferisco è la Mina Uack in versione Milleluci.

A quando una sagoma in cartoncino di Mina Uack da ritagliare con i vestitini di ricambio? La vorrei veramente, non sto scherzando!

 

Autore:

21 risposte

  1. Sono Minoteista da sempre e faccio gli auguri a tutti voi adoratori come me della Grande Dea Madre. Commenti su quello che incide? Inutili: non si può commentare la Voce della Dea. Con Lei si raggiunge il Nirvana e tutti diventiamo Dei.

  2. La Signora cara Pina canta col cuore,col cervello e poi per ultimo con la sua splendida voce.

  3. Un grande augurio a tutti gli amici del Mina Fan Club!!!! Auguri, auguri, auguri per il Santo Natale e… per un meraviglioso 2014. Chiaramente, auguroni anche a MINA.

  4. Augurissimi di un Felice Natale e felice 2014.A tutti i fan della grande MINA

  5. Ciao Pina, ho letto il tuo post e come te, anch’io in questi giorni ho letto le varie recensioni; non posso condividere altro che ogni cosa…dei commenti positivi e non di quelli che all’inizio hanno iniziato a fare i soliti detrattori…non è il solito disco “pop”, che se vuole lo può fare di certo meglio di molti altri che pensano solo a fare pezzi molto commerciali..possono solo fare questi; Mina si può prendere il “lusso” di fare quello che vuole e fortunatamente per noi, ci regala lavori ad alto livello…l’emozione che provi ascoltando il suo canto non ha eguali; non ti stanca puoi ascoltare e riascoltare e scoprire sempre una nuova sfumatura, c’è sempre quel vibrato “lì” quella nota sussurrata “là”, quella voce altalenante; è immensa…Lei può prendersi la soddisfazione di cantare oltre “la consuetudine del comune canto”; questo lasciamolo alle varie Pausini, Amoroso ecc. ecc.

    AUGURISSIMI A TUTTI!

  6. Avevo preparato questo scritto, che è rimasto nel “cassetto” per qualche tempo.
    E’ un piccolo pensiero sul nuovo, incantevole lavoro di Mina. Due righi che adesso vorrei condividere con il Minafanclub e il profilo Minafan51, di Dario Liguori, che più di una volta mi ha invitata ad esprimere le mie impressioni sul nuovo lavoro di Mina.
    Mi sembrava, e così in effetti è, di aver esposto con inadeguata semplicità quanto descritto. Ma, incoraggiata da Dario, anche se mi sento una piccola goccia del mare… mi unisco all’onda.

    Sto ascoltando “Christmas song book” e, sin dal primo scorrere dei brani, sono talmente avvolta in questo incanto che non riesco ad esprimere pienamente, attraverso le semplici parole, il mondo in cui mi trascina.
    Ho letto molte cose stupende su questa opera, scritte da critici e da fans. Descrizioni, considerazioni ed emozioni che non ho potuto far a meno di condividere ed alle quali non mi sentirei di aggiungere nulla, tanto mi son sembrate belle, complete ed interessanti.
    E, semplicemente, penso che quando lei canta le cose che sente forti dentro, ti emoziona e ti colpisce con la sua voce ed il suo mood, ti conquista e ti accorgi che non poteva mancare questa nuova preziosa presenza.
    Sento forte la sua espressione, inequivocabilmente jazz… ora malinconica, dolce e sofisticata, ora frizzante e convincente, ora graffiante ed accattivante.
    Amo ogni suo album a tema e, ogni nuova scelta, è sempre più motivata e indovinata. L’interpretazione dei canti natalizi, nel repertorio dei grandi interpreti classici, ha segnato un passo ed ha premiato l’impegno di ognuno. Il “Christmas song book” di Mina, in questa costellazione, occupa indubbiamente un posto di rilievo.
    In questa opera, l’incanto per l’infanzia, la fragranza della giovinezza, la tristezza nella solitudine, la sorpresa dell’avvento, la viva letizia per la festa e la gioia del canto sono tutte dentro ad ogni nota e ad ogni sfumatura della voce.
    Il senso e l’atmosfera del Natale non te lo trasmettono i suoni di campanelli, ma li senti, e non attraverso, ma ”con” la sua voce, diritti dal suo animo.

  7. Certo che se Mina è una cialtrona rispetto alla Callas cosa sono le altre rispetto a Mina…

  8. Eppure Mina, da immensa e umile artista quale ella è, ha scritto di recente su “Vanity Fair” che lei è una cialtrona rispetto alla Callas…

  9. Grazie Pierina,

    decisamente d’accordo se si parte dal presupposto dell’ indubbia superiorità artistica, nei propri ambiti, di Maria Callas e di Mina che, nonostante il succedersi di splendide Voci (inteso a livello planetario), rimangono insuperabili.

    Comunque personalmente non amo troppo i paragoni in generale e ho anche forti riserve su quanto espresso dalla Ricciarelli (seppure in questo caso, come ho detto sopra, è evidente che l’ equiparazione è per indicare la massima grandezza), dato che per Maria Callas, reincarnazione delle dive ottocentesche e Musa dei grandi compositori romantici, sarebbe necessario fare in primo luogo un’analisi sull’ evoluzione delle fasi armoniche della sua Voce e rammentare (purtroppo) l’ involuzione che la Sua Voce subì già dal 1957 (con “Anna Bolena” alla Scala), culminante nella ”Norma” del 2 gennaio del 1958 all’ Opera di Roma (interrotta dopo il primo Atto), per poi peggiorare sempre più.
    Mentre le fasi armoniche della Voce di Mina sono costanti e caleidoscopiche e la Sua Voce è più bella e colorata che mai.

    Inoltre, ascoltando Mina in qualsiasi Sua performance, oltre che chiaramente incantati, si rimane fortemente turbati per come la Sua Voce sia sempre meravigliosa e eccelsa; immutabile !

    In tutti i casi Viva le Altezze Stratosferiche !

  10. Stasera a CHE TEMPO CHE FA – RAI 3, c’ è Rossana Luttazzi, Presidente della Fondazione Lelio Luttazzi (al quale è dedicata la mostra Lelio Swing – 50 anni di storia italiana, inaugurata il 6 novembre, a Roma, ai Mercati di Traiano) con Rossana Casale che in studio presenta dal vivo un brano inedito del Maestro Lelio Luttazzi, Non lo so.
    Buona notte più lunga dell’ anno a Tutti Voi :eek:.

    – See more at: http://www.chetempochefa.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-05acb836-0bd5-43d6-a904-eb240b1b859c.html#sthash.QE6xfdV8.dpuf

  11. Poco fa (beccata a programma già iniziato), una rubrica dedicata a Mina a “UnoMattina in famiglia”, con filmati ed ospiti. In studio Katia Ricciarelli e Don Backy ed in collegamento, Paolo Limiti. Potremo rivederla presto su Rai Repley.
    Piccola anticipazione su quello che già si preannuncia un grande album, quello di inediti (speriamo doppio, come fa ben sperare Max dalla videochat de “La Stampa”), l’ha fatta Don Backy, dichiarando che ci sarà un brano scritto da lui, specificando che sarà un brano importante.

  12. Su Rai un, nel programma: Uno Mattina in famiglia, Katia Rciarelli ha detto che MINA è a Callas della Musica leggera.

  13. Caro Mario,
    Massimiliano Pani, ha risposto alla mia email,
    gli ho chiesto, se MINA puo’ fare un duetto con
    Massimo Ranieri con la canzone L’istrione,.
    Mi ha detto che portera’ a MINA questa mia richiesta.
    Piera
    lo spera

  14. Grazie, Mario. Ad ogni modo avevamo condiviso il link già ieri nella nostra pagina Facebook… :-)

  15. Non posso che accodarmi alla serie di bravo e bella recensione, di Gennaro Parrucci, è stato un piacere leggerla e condividerla… :-))

  16. Bravo Giacomo, bella recensione, mi trovo molto d’accordo con te, specialmente per quanto riguarda “The secret of Christmas”!
    :)