di Massimo Serzio
Mina dà alle stampe il suo Christmas Album. Era da un po’ che sentivo nell’aria questa possibilità (precedenti ‘prove’ racchiuse in altri progetti ne preannunciavano l’uscita) e ora aspetto questo disco con trepidazione, come tutti i progetti di Mina.
Sono sempre stato un attento e continuo ascoltatore dei canzonieri natalizi (e non solo a Natale) e confesso che alcuni, lungo gli anni, sono entrati a far parte delle mie preferenze speciali.
Come dimenticare, o tralasciare, o peggio sottovalutare, nelle varie discografie – soprattutto americane, questi album che spesso rivelano un’anima profonda e lucida, che va ben oltre l’evento commerciale del progetto. Alcuni, pur restando fedeli alla tradizione, hanno evoluto, nel corso degli anni, il concetto di ‘canzone di Natale’ trasformandola a volte in puro cantautorato (Bob Dylan, Roberta Flack, Tori Amos, Scala & Kolacny Brothers, James Taylor o Sting sono un ottimo esempio), altre in ricerca pura (mi torna alla mente il bellissimo album di Annie Lennox A Christmas Cornucopia oppure lo stravagante Merry Christmas di Cyndi Lauper). Ma le Christmas Songs non sono solo questo; nel corso degli anni, le melodie natalizie classiche (e nuove canzoni scritte di volta in volta) si sono ‘appoggiate’ su qualsiasi genere musicale, a volte fondendosi con esso (penso agli esperimenti in chiave pop-melodico delle voci bianche di Bing Crosby, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Connie Francis e Rosemary Clooney) a volte snaturandosi un poco ma trovando nuove forme (come nei casi di gruppi vocali: Manattan Transfer, Boyz II Men, Platters, Baseballs, Neri Per Caso) altre volte creando una nuova contemporaneità (non a caso perfino Lady Gaga nel suo speciale per il Thanksgiving Day ha inserito delle canzoni di Natale). Per andare, invece, verso il più ardito territorio jazz, dobbiamo tornare a Ella Fitzgerald che ha nel suo Yellow Basket ben due album di canzoni classiche natalizie rivisitate in chiave Jazz, più un album di Gospel: Brighten The Corner. Ma dopo di lei tantissime voci Jazz hanno, nella loro discografia, almeno un Christmas Album.
In Italia, invece, pochissimi artisti si sono cimentati con il materiale natalizio, e con risultati non proprio sorprendenti; è il caso del noiosissimo Un Piccolo Natale In Più di Claudio Baglioni, passando per lo stranissimo (ma coraggioso) Canzoni Per Natale di Irene Grandi, fino allo swingatissimo Merry Christmas In Jazz della brava Rossana Casale.
Dunque, Mina si inserisce in una tradizione ricca e variegata, che vanta precedenti illustri; oggi i classici del Natale non possono essere considerati meno importanti dei classici del Jazz, o comunque non certo meno rispettabili, quindi io trovo che il percorso di Mina sia assolutamente coerente, anzi, dopo lo straordinario viaggio di American Song Book, questa sosta nella canzone natalizia potrà essere un momento tutto da scoprire nella sua discografia. Anche in questo, come in ogni progetto di Mina avremo delle grosse sorprese, ne sono sicuro; chi di noi non ha immaginato con timoroso sospetto quale sarebbe stato il contenuto dell’album ‘sacro’ di cui si vociferava da qualche tempo, e chi avrebbe potuto prevedere un sì grande capolavoro? Così per -quasi- tutti gli album monotematici della sua recente discografia, Mina dà sempre prova del suo incommensurabile genio artistico: Numero Zero, Napoli, Sconcerto, Sulla Tua Bocca sono forse quanto di più lontano da quello che ognuno di noi si sarebbe aspettato. Eppure sono tutti grandi lavori di Mina, in cui lei è sempre protagonista assoluta, senza mai, però, togliere spazio e respiro alle melodie che sceglie.
Mi fanno sorridere quelli che quasi si sentono traditi dalla Mina che abbandona il pop, o gli album di inediti, o affronta generi che a loro non piacciono. Io sono cresciuto con Mina e ho imparato con lei ad apprezzare le sue indicazioni musicali. Forse senza quel suo scritto su ‘sorrisi e canzoni’ non sarei mai andato a comprarmi i dischi di Ella, o Billie, o Sarah; senza le sue cover non apprezzerei quanto faccio ora artisti come Pino Daniele, Battisti, De André, Fossati; senza il suo Melodramma probabilmente non avrei mai guardato un’opera di Puccini. Mina prende la materia informe delle canzoni che le girano intorno e ne fa Bellezza, respiro, sciabordio di onde e luce di stelle. Basta star zitti ed ascoltare.
Autore: loris
Complimenti, Massimo. Bellissima analisi, che condivido in pieno. Le aspettative per questo disco sono, per quanto mi riguarda, molto alte; le atmosfere del disco difficilmente si scosteranno da quelle dello scorso anno, immagino che i riferimenti saranno ai dischi di Frank Sinatra e Bing Crosby. Un disco che immagino caldo, intimo e profondamente emozionante.
Provo anch’io a stilare l’ipotetica tracklist:
1) The first Noel (la mia preferita, spero con tutto il cuore di trovarla nell’album)
2) Oh holy night
3) The christmas song
4) Jingle bells
5) Adeste Fideles
6) Santa claus is coming to town
7) Silent night (in una nuova versione)
8) I’ll be home for christmas
9) O Little town of Bethlehem
10)Joy to the world
11)Let it snow, let it snow, let it snow
12)The lord’s prayer
Grazie Massimo, per il tuo splendido “editoriale”. Condivido totalmente i tuoi concetti e leggerli così perfettamente espressi è un doppio piacere.
Che bello!! sarà un Natale specialissimo con la sua voce che accompagna i giorni delle feste! Noi abbiamo l’abitudine di sentire canzoni natalizie per creare quell’atmosfera speciale che solo la musica sa può fare quindi pregusto già la GIOIA di sentire qualunque brano abbia scelto la nostra amata artista! Mi fa piacere anche perchè entrerà nelle case di tutti a portare momenti di bellezza pura per le orecchie e per l’anima e in questi tempi di crisi sarà un regalo speciale.
Tempo fa ho espresso un desiderio a Massimiliano durante una diretta con Mollica: un cd con canzoni classiche per bambini.
Anche questo potrebbe essere un’altro regalo che rimarrebbe come eredità da tramandare ai nostri figli, nipoti come lo sarà il suo capolavoro di brani natalizi.GRAZIE DI ESISTERE CARA MINA, Laura 52 :-)
Avete visto, su rai due stà passando lo spot del programma
” UNICI D’ALTRO CANTO MINA ” che andrà in onda giovedì 7 novembre appunto su rai 2 ore 21,15 lo spot è introdotto dai seguenti personaggi che annunciano “SIGNORI MINA”
in ordine sono :
– M.MENGONI
– L.LUTTAZZI
– ALDO,GIOVANNI E GIACOMO
– R.ARBORE
– G.GABER
– CHIARA
– A.LUPO
– M.BOSE’
– E.MARRONE
– P.PELU’
Grazie, Massimo, per quello che hai scritto per Mina e il suo “Christmas Song Book”, in cui tanti di noi (io compresa) hanno ritrovato le proprie sensazioni e cognizioni.
Bravo Massimo, mi ritrovo in tutte le tue considerazioni: grazie per la tua “universalità” (dato che siamo in tanti qui a condividere).
Anche per me Mina ha costituito un’apertura verso tipi di musica che altrimenti non avrei conosciuto.
Nella mia vita solo in un’ occasione l’ho “anticipata” dato che nel 1966 avevo preso lo splendido disco di Baden Powell (Tristeza on Guitar) con l’Afro-Samba “Canto de Ossanha” prima cioè che Mina lo facesse suo.
Ma è un caso dato che la classe e l’intuito di Mina sono ineguagliabili.
Penso che il nuovo disco sarà ai vertici tra i più bei lavori natalizi (realisticamente: nonostante questa sia una mia considerazione personale da fanatico).
Personalmente poi apprezzo l’ eccellente lavoro di marketing strategico e di presentazione: accattivanti, artistici, sorprendenti, intelligenti (a parte le buste degli LP ormai vere opere d’arte, ecc. anche la “trovata” dei dodici 12 + uno mi era piaciuta moltissimo).
Saluti,
Mario
ieri ho comprato il Mina 2 del 66,avevo 15 e fu un regalo gradito di mio padre……da Mina ho imparato a conoscere musiche e cantanti impensabili……ben venga questo nuovo album,spero solo che gli arrangiamenti siano meno impegnativi dell’ultimo Cd
26 0ttobre 1968
5′ puntata di Canzonissina ’68
MINA canta Io innamorata e,
per il balletto dedicato al “booggie-woogie”.
In the mood .Nel medley conclusivo presenta
L’ora dell’amore, Sad song e Sunny
dal Dossuer
MUNA IN TV 1959/1978
del mina fass club
(copertina rosa)
che è conservato gelosamente nella mia MINAera
Tutto quello che si poteva pensare,scrivere o dire, l’ha fatto egregiamente Massimo, di cui non si può che condividere parola per parola……………restiamo in trépida attesa, sicuri che non ci deluderà…… :-))
…senza dimenticare, ad esempio, Afetrhours, Casino Royale, Le voci atroci e la collaborazione con Boosta.
Sarà, come dice Serzio, che il canzoniere natalizio non fa parte della nostra tradizione (che ha per di più il sapore del tappabuchi di carriere che mostrano la corda), sarà che mi ricorda scelte un po’ più “ovvie” (come Sulla mia Bocca o Napoli Secondo estratto), ma devo ammettere che questo progetto mi attira poco…
ma poi, come già accaduto in passato con Dalla Terra (ricordo la mole di informazioni fornite da Luigi Nava quando il sito ufficiale puzzava ancora di nuovo), non escludo di appassionarmici magari stimolato anche da qualche scelta insolita. Vedere per credere….
Massimo, che altro dire? Bellissimo il tuo intervento, pertinente e circostanziato, lucido e affettuoso, intrigante e sorprendente. Grazie Massimo, per restituirci quell’immensa Mina (come recentemente ha detto Giorgia) che continua a non avere eguali nel panorama musicale. Quella Mina che “più non vedi” e più immagini o credi di poterla decifrare e codificare… Ma ogni santa volta, zacchete!, arriva Lei e tutto si trasforma, si plasma e si delinea. E ogni volta devi ri-crederti circa il suo fiuto e il suo acume (che meraviglia!). Quel “suo sentire” che solo Lei… Che smisurata ARTE passa per la sua testa attraverso la sua VOCE…!!!
A volte ci si dimentica che Mina è pura VOCE ed in quanto voce non si può restringere a un solo genere musicale. Non vorrei che questa sembrasse un’ovvia considerazione di un fan che da anni la segue, ma vorrei fosse vista come una lucida e al tempo stesso affettuosa presa di coscienza di ciò che Mina ci sta dimostrando negli ultimi anni. Mina è una cantante forte in senso classico, quando ci dimostra, con uno spirito introvabile nell’attuale panorama musicale italiano, che è possibile difendere il proprio valore artistico dalla sempre più massacrata e massacrante industria musicale; ma al tempo stesso è una cantante, interprete ed artista in senso moderno (ma il senso di modernità fa quasi sembrare che sia a noi contemporanea, cosa che non è perché Lei è già avanti a noi) che vive nella contemporaneità ma non si lascia travolgere, che lavora a un progetto musicale per darci qualcosa di diverso, unico e non paragonabile ad altro. Non c’è senso di ripetizione in Lei, non c’è mai nulla di ovvio. Non riesco a immaginare cosa conterrà questo disco finché non lo ascolto, perché anche se dovessi vedere titoli di canzoni conosciute, so che la sorpresa verrà dalla sua voce: il senso di nuovo, di mai vissuto, di esperienza da zero. Anche questo Songbook sarà un’esperienza sorprendente. Apriamo la mente, non lasciamoci condizionare dal resto, dal presente, dal passato. Stiamo per vivere quel futuro che per lei è già passato.
P.S. Grazie Massimo per i tuoi bei pensieri! Smile
grazie Massimo. condivido in pieno tutto quello che hai detto specialmente l’ultimo paragrafo.
se non ci fosse stata MINA la planetaria nella mia vita non avrei mai saputo il nome di tante e tanti cantanti che ignoravo ………………… MINA ci ha introdotto alla vera musica ( non solo canzonette ). e poi questa frase : Mina dà sempre prova del suo incommensurabile genio artistico: Numero Zero, Napoli, Sconcerto, Sulla Tua Bocca sono forse quanto di più lontano da quello che ognuno di noi si sarebbe aspettato.
ecco io mi sono sempre sentito cosi ad ogni suo progetto……………… e’ sempre andata oltre le mie aspettative………. sempre. ciao . grazie.
grazie Massimo, condivido tutto quello che hai scritto, chi, se non Lei, mi ha indotto ad affrontare le grandi voci del Jazz e le “bossa-nova”di Tom Jobim fin da quello strepitoso album MINA-Ri Fi del lontano 1964. Da allora ce ne ha fatta fare di strada musicale, ogni volta stupendoci e incantandoci. grazie MINA!