“Perché – si chiedeva qualche tempo fa la simpatica Maria Laura Rodotà sulle pagine del Corriere – guidando la macchina non si può ascoltare Mina, o Patty Pravo, o la Vanoni, o i loro contemporanei maschi da Battisti in giù, a meno di non avere i loro cd? Noi ex-ragazzi del baby-boom siamo penalizzati dalle radio, ed è un peccato per le radio perché ci sentiremmo le loro pubblicità. Ormai anche quelle giudicate nostalgiche o anni Sessanta sciroppano pop contemporaneo, monotono, di qualità dubbia, che non ci coinvolge. E siamo noi la truppa stradale maggioritaria. Non ci sono più, per noi, canzoni di quelle capaci di legarsi a ricordi, di emozionare. Però anche molti teenager sentono le canzoni pop-cantautoresche di noi ‘vecchi’. Morale: per l’estate prossima dateci una babbion-radio con Mina, Patty e i Pink Floyd: vedrete che successone (anche per gli inserzionisti coetanei di sicuro…)”. Purtroppo, il ‘lamento d’amore’ dell’acuta opinionista di via Solferino è rimasto inascoltato, come del resto mille altre voci di protesta levatesi in questi anni contro le logiche ottuse e incomprensibili che governano le scalette dei network radiofonici. E così anche una splendida canzone nata evergreen come Amoreunicoamore, che in altri tempi avrebbe fatto sfracelli in FM e avrebbe trascinato l’album di appartenenza in testa alle classifiche di vendita, rischia di passare quasi sotto silenzio come purtroppo già avvenuto con l’incantevole You Get Me, primo singolo estratto da Caramella. Colpa, ci dicono, anche della querelle sui diritti in corso tra le emittenti e le majors. Ma è quantomeno curioso che a fare le spese di questo ostracismo sia quasi solo la produzione di Mina, mentre tutte le altre novità del momento – vedi l’accoppiata Cremonini-Jovanotti con il loro zuccheroso inno all’ottimismo cosmico e il sopravvalutatissimo Liga che da lustri frigge e rifrigge i soliti due accordi in croce – impazzano indisturbate nell’aere. “Mina? E’ generazionalmente incompatibile con il target commerciale su cui puntano i nostri investitori pubblicitari”, si giustificano i d.j. Che però, con scarsa coerenza strategica, non esitano a passare a spron battuto cantanti che di “giovane” hanno magari solo l’età anagrafica, ma che rispetto a Mina e alle sue scelte musicali sono artisticamente, mentalmente, emotivamente indietro anni-luce. E’ pur vero che noi mazziniani – veri privilegiati, in questo caso – abbiamo a disposizione nientemeno che una web-radio completamente dedicata alla nostra Amata: una piccola oasi di bellezza tutta per noi nel grande deserto – non solo in senso canoro – dell’Italia di oggi. Vi pare poco?
Autore: loris
e anche Lelio se n’è andato…
..Signori MINA come lo diceva Lelio era una presentazione speciale piena di pathos
la sua ZEBRA A POIS ci terrà compagnia con un po’ di ALLEGRIA
Grazie Lelio, per la tua Arte :laugh: vera che ci hai dato, il tuo Jazz a me molto caro.
Grave lutto per la musica leggera italiana: è morto il maestro Lelio Luttazzi. Mi dispiace tantissimo…
Purtroppo ho appena letto della morte di Lelio Lutazzi, un grandissimo ci lascia.
Buondììì :-) Da bambino mi piaceva la musica di Gatto Panceri ma fu una sorpresa quando scoprì che CANTERO’ PER TE portava la sua firma….oggi voglio suonarla per voi :-))
Lo si può toccare
questo sentimento
che diventa grande
da far male dentro.
Vorrei fosse dolce
ma in un modo forte
qui tra le tue braccia
proprio questa notte.
Oh oh oh
canterò per te.
Oh oh oh
canterò per te.
E userò le labbra
per accarezzarti
mentre con le mani
proverò a parlarti,
non sono parole
non sono silenzi,
sono suoni intensi
da fermare il cuore.
Oh oh oh
canterò per te.
Oh oh oh
canterò per te.
E prenderò la parte migliore
di quest’amore
di quell’amore che sei,
domani può cambiare il vento
e forse il tempo
e per adesso c’è lei,
la luna coi suoi raggi rossi
quanti riflessi per noi
quanti riflessi per noi
adesso se vuoi.
Muovi le tue mani
senza alcun timore
sono io l’orchestra
tu sei il direttore
fammi andare in alto impetuosamente
scendere pian piano, semplicemente.
Oh oh oh
canterò per te.
Oh oh oh
canterò per te.
Per te che sei
la parte più vera
di un’avventura
di un’atmosfera così
e se così non è abbastanza
in questa stanza
vedrai che nascerà qui
la luna coi suoi raggi rossi
che ci ha commossi perché
io canto per te,
io canto per te.
Prima che ti tocchi
non aprire gli occhi
per vedere la luna coi suoi raggi rossi.
Prima che ti tocchi.
Prima che ti tocchi.
la Repubblica – Giovedì, 9 ottobre 1997 – pagina 50
Gino Castaldo
‘Leggera’ esce il 15 ottobre e lei gioca con le indiscrezioni
MINA APRE LA PORTA E FA ENTRARE CELENTANO
La voce del molleggiato nel disco della cantante Un’ atmosfera classica alla Nat King Cole Canta un brano a cappella con le Voci atroci
ROMA – Mina sa ancora divertirsi. Oggi, più che mai. Le notizie sul prossimo disco di Mina, in uscita il 15 ottobre, col titolo di “Leggera”, sono particolarmente gustose. Come rispondere a tutte le indiscrezioni, mai confermate, su una collaborazione discografica con Adriano Celentano? Ovvio, con uno scherzo, e allora ecco la notizia: il disco si conclude con un rumore di una porta che si apre, e con la voce di Adriano Celentano che dice “E’ permesso?”. Nulla di meno, nulla di più, pochi secondi in tutto a fine cd, tanto per rilanciare alla sua maniera sull’ argomento, quanto basta per confermare le voci. Se deve dire delle cose Mina le dice attraverso i dischi, senza smentire la sua vocazione al silenzio, ma dimostrando per contro una nuova voglia di giocare, di divertirsi con la musica. E in questo ovviamente Celentano è un ideale compagno di giochi: messaggi criptici e una sorta di gioco a nascondino con la morbosa curiosità dei media. Celentano chiede il permesso di entrare, a fine disco, rimandando a tra poco la prossima comunicazione, magari sempre via disco. Tira aria di divertimento, e l’ ipotesi è ampiamente confermata da tutte le altre notizie che stanno arrivando sulla sua nuova pubblicazione. GIA’ il titolo sembra indicare una precisa intenzione: Leggera, ovviamente con un gioco di copertina, curato come sempre dal geniale Mauro Balletti, che prevede un fotomontaggio particolarmente autoironico: su uno sfondo nero compare Mina mentre corre su una pista di atletica. Il disco è destinato con molta probabilità a spiazzare l’ abituale attesa del nuovo album, che si ripete ogni autunno, anche perché le novità non finiscono qui. Di sorprendente c’ è un duetto con Mick Hucknall, notissimo cantante dei Simply Red. Hucknall è molto conosciuto nel nostro paese, dove ha vissuto per lungo tempo, sviluppando una autentica passione per Mina. E’ stato lui a scrivere un pezzo espressamente per la cantante, curandone l’ arrangiamento e proponendo di inciderlo in forma di duetto, a quanto pare in atmosfera classica da standard americano alla Nat King Cole. Mina ha accettato volentieri, e il brano forse comparirà anche nel nuovo album dei Simply Red previsto in uscita a febbraio. Dal canto suo la stessa Mina ha indirizzato alcuni brani del disco verso scelte a dir poco coraggiose. La più bizzarra è quella di una collaborazione col gruppo genovese Le voci atroci, su un pezzo dei Casinò Royale che si intitola Suona ancora. Qui siamo veramente nei pressi dell’ underground. Le Voci atroci sono una destabilizzante e provocatoria formazione che sperimenta diverse possibilità della voce. Mina del resto a suo tempo è stata a suo modo anche una cantante capace di innovazioni particolarmente audaci, e in qualche modo la collaborazione, su un brano rigorosamente a cappella, appare come uno stravagante ponte gettato tra diverse generazioni. Non vediamo l’ ora di ascolarlo. E ancora, nel disco compare anche un pezzo degli After Hours, formazione rock milanese, un pezzo suonato dal vivo, in una registrazione unica (ovvero come si dice nel cinema “buona la prima”), a conferma della voglia di giocare anche con le cose più nuove che si muovono nella musica italiana. Senza escludere canzoni più tradizionali, che dovrebbero completare i toni e i colori di questo nuovo album. Non ci sarà invece un duetto di cui già si era parlato con Fabrizio De André su La canzone di Marinella. L’ incisione esiste, ma comparirà solo nell’ album di De André. Tutto fa presagire che il nuovo album sarà di grande interesse, come del resto si era già intuito pochi giorni fa quando nelle radio si è cominciato ad ascoltare il singolo Johnny, anhe quello ovviamente incluso nel disco in uscita. Di sicuro Mina non ha smesso di stupire, e per una volta ha voluto mettere la sua sua straordinaria voce anche al servizio della nuova musica italiana.
Ho appena letto il tuo messagio. Mi dispiace per te per quello che ti accade, ma come MINA ti ha detto, stai sicuro che qualcosa arriverà! Bellissime le sue parole ! Son felice per te… :laugh:
Che bello! Adesso ha toccato a te! Capisco la tua emozione . Io ho incorniciato l’articolo con la sua risposta a me pochi giorni fa!:)
Che bello ricordare un album ” CAPOLAVORO ” come è per me lo splendido “Uiallalla” .Ricordo che una mia zia andava in Italia e le ho chiesto: “Comprami l’ultimo disco di Mina” . Poco tempo dopo il 1 Giulio 1990, mi ha regalato la musicassetta: “Uiallalla”. Ricordo l’emozione nell’ascoltare tutti i brani , uno più bello dell’altro. E sembra incredibile, ma quando ho riposto la musicassetta dopo ascoltarla per ore, accendo la TV e sento LES CORNICHONS, nella TV , già che era la sigla di coda di una trasmissione della domenica sera nel mio paese.Mi ricordo il mio entusiasmo per sentire quella canzone nella TV. Dopo la stessa canzone ha vinto come miglior canzone votata dal pubblico in un canale di radio .Sono trascorsi 21 anni ( non ho più 20 :-D anni come nel 90 ) ma sento questo cd con lo stesso entusiasmo di allora.
Mi scuso per le lettere dimenticate dalla mia tastiera e messe anche all’incontrario, ma anche la mia tastiera è incazzata
Molto efficace caro Pietro, si siamo incazzati con queste radio che vogliono imporci la musica del loro target e ripeto se di target si tratta, devonono ascoltare anche me, te e tutti: Vogliamo che passino AMOREUNICOAMORE il nuovo singolo di MINA, non perchè ne abbia bisogno, il suo disco è entrato in classifica seza bisogno di loro e poi parlano i suoi quasi 52 anni di carriera tutti di successo parla il suo nome che è garanzia appunto di successo assoluto.Lo vogliamo noi radioascotatori. Sono incavolato per questo trattamento che hanno questi network radiofonici nei suoi confronti, non parlo di questo momento che come sappaimo c’è in atto questa querelle tra loro e le majors discografiche. Più precisamente dell’anno scorso che hanno passato poco i due singoli estratti dal stupendo disco “Facile” della nostra adorata e amatissima Mina. E perchè Radio Montecarlo non inserisce nella playlist il singolo di Mina? Meno male che la Rai trasmette “You get me” . Ribelliamoci scrivendo a questi net work diventati tali anche con le canzoni di Mina, facciamo sentire la nostra voce.
Mario, questo tuo scritto sulla radio mi riporta dolcemente indietro. Ai tempi in cui anche io ho avuto l’opportunità di gestire e presentare programmi musicali dall’emittente che un giovanotto, poi diventato mio marito, ed il fratello avevano fondato. Così ci siamo conosciuti. Mi interessavo di musica e mi hanno proposto di occuparmi di un programma della radio. Non la radio libera delle dediche e delle ammucchiate di revival, ma una radio seria, impegnata, in cui si trattava di tante tematiche. La musica non si concepiva come intrattenimento e da questo concetto nascevano programmi di un certo interesse. Ne ho parlato più di una volta e ogni occasione di ricordare mi suscita gioia mista a nostalgia.
Mario, io mi riconosco in tutto quello che tu scrivi ed è come se io avessi scritto le stesse cose.
Quando le radio erano… veramente libere e noi proponevamo le nostre preferenze, non le solite cose, ma ciò che ci appariva interessante, impegnato e serio, con l’impeto e la passione di condividerle con un pubblico, grazie ai ripetitori, abbastanza vasto e del quale, per una piccola parte, immaginavamo anche i visi e le espressioni. Senza condizionamenti o imposizioni di alcun genere.
Il periodo in cui vivevo questa esperienza era fissato nei precisi anni 1978, 1979, 1980. Mina, ovviamente, era al centro dei miei interessi ed anche il suo repertorio di quegli anni era indubbiamente di grande importanza. A cominciare dal “Mina. Live”, continuando con “Attila” e l’esplosione di una grande modernità con “Kyrie”. Quante ore passate a parlare di queste meraviglie contenute in un’ora racchiusa tra la sigla iniziale e quella finale, la stessa sigla … al suono degli strumenti dei favolosi jazzisti che accompagnavano Mina in “La solita storia d’amore” …
Questa era la sigla del mio “Speciale”. Ancora la sento dentro, colonna sonora di quegli anni, a identificare nettamente quei ricordi ormai fissati indelebili nella mente.
Ogni proposta era una occasione e Mina ne era l’interprete più acclamata. Ne avevo rispondenza, da chi ascoltava quei programmi e, anche se dentro ero modesta, mi sentivo contenta di aver alimentato qualche interesse. Era l’esperienza di vivere assieme agli altri i versi e le note che stavano segnando la nostra vita.
Illuminante e pieno zeppo di spunti l’articolo della Rodotà. Zeppo anche di amare constatazioni, di discutibili prese di prese di posizione – a discapito dell’arte con la A maiuscola – delle cosiddette “leggi di mercato”. Amara terra mia verrebbe voglia di dire con mio grande disappunto se riferita (anche) alla musica. Leggera, leggerissima, colta, alta, usaegetta, pop e chi più ne ha… Sì, perché ha davvero un gusto molto, molto retro-amaro questa invenzione – riferita alle radio – del passiamo tutto ciò che può venire indossato, assorbito, mostrato, esibito da un “certo” pubblico, pardòn target, a guisa di giudice. Giudice di che? Dei nostri gusti? Del nostro piacere? Del nostro “sentire”? C’è qualcosa di malato, di iniquo, non c’è etica in queste scelte arbitrarie. Io aggiungo anche scellerate. Queste benedette radio, che dovrebbero invece rendere edotte ai più le insindacabili proposte musicali del momento, no. Quasi il soffermarsi un attimo a disquisire circa l’età anagrafica dell’artista del brano da trasmettere e stop, sentenziano. Meglio passare (sempre) quei due, tre accordi di chitarra, ma firmati e/o suonati da chi non si è ancora stancato di riempire gli stadi. Allora, dico io, è questa la scelta musicale del momento? E’ questo il new-hit? Più che scettico, incazzato sono. Tanto. Molto. Moltissimo. Me ne farò una ragione, spero. Le radio non passano nemmeno Amoreunicoamore? Peccato. Sì, peccato per coloro che si privano dell’ascolto di uno dei brani più… più belli della Mina degli ultimi tempi. E non solo di Mina, della “leggera” in generale voglio dire. Peccato. Poiché è l’ennesima occasione persa per coloro che poco conoscono Mina e che magari grazie a questo ascolto avrebbero perduto le iniziali titubanze e si sarebbero fiondati al più vicino Mediastore per acquistare qualcosa di Lei, del suo più o meno recente repertorio. Peccato. Peccato sì. Perché i fruitori non sanno quello che si perdono.
Mina, starai mica pagando a gran prezzo la tua perdurante assenza dalle scene, dalle tivì, eccetera? Proprio per il tuo “esserci” solo con la tua (miracolosa) voce e dunque in assoluta controtendenza con tutto il restante 99,99%?
Nell’assoluta certezza che invece tu, Minona mia, sei davvero una delle nostre poche certezze – e la qual cosa mi basta, eccome! – si accende un clic nella mia mente. Perderai mai la pazienza per questo insano trattamento nei tuoi confronti? Tu, tu serissima professionista del mestiere che dai niente al caso, tu che per ogni uscita discografica pesi, ponderi tutto, ma proprio tutto. Tu, tu che non dai niente per scontato e non guardi in faccia a nessuno quando si tratta di incidere una canzone – purché ti piaccia – e impieghi col tuo staff mesi e mesi di lavorazione, ecco, sarebbe questo il contentino finale? Non ci voglio pensare. E non voglio nemmeno per un secondo immaginare quando Tu, Genio assoluto laddove sento che prima della Voce arrivano la tua Testa e la tua Anima, dovessi mai stancarti di tutto ciò. Non accadrà, lo sento. Perché ti piace ancora troppo il tuo lavoro. E perché i cosiddetti attributi se non ce li hai non te li inventi. Mi piace, Mina, sapermi anche solo una goccia dei tuoi sconfinati oceani. Perché dove non ho più parole inizi tu…
Ciao a tutti!
Oggi ho avuto un piccolo momento di beatitudine che vorrei raccontarvi.
Ero alla Coop con mia madre, umore nero e noia grassa da spesa. A un certo punto la sorpresa: si sente dagli altoparlanti del supermercato una Mina che più rara di così si muore! Stentavo a crederci ma hanno fatto sentire la sua Summertime del 1961, tutta linda e tutta intera.
Potere della della Signora!
Il mio umore è risalito prodigiosamente! :-D
ascoltare tutto il pomeriggio la sua meravigliosa voce grazie a radio “Mina:ieri, oggi e domani” è meraviglioso. Allieta anche le insopportabili ore calde di questa afosa Milano. 8-)
T.I.R.
Conservo nell’intimo , come la memoria di una gradita carezza , il ricordo della verde stagione .
Finiti i compiti si correva in piazza con le tasche dei nostri pantaloncini di velluto rigonfie per le macchinine che attendevano di sfrecciare sul terreno . Il rombo delle rare vetture che passavano veniva coperto dalle nostre grida onomatopeiche che anticipavano il gioco .
Brrruuummm , brrruuummm , brrruuummm …
Con il gessetto disegnavamo il circuito per terra . E la nostra fantasia ce lo faceva disegnare tortuoso . Al suo interno si tracciava ogni tanto un quadrato tagliato dalle diagonali . Rappresentava un traguardo . Quando l’automobilina lo oltrepassa poteva anche uscire fuori dal bordo del circuito tanto che chi l’aveva lanciata poteva gridare felice a squarciagola : TAPPA ! TAPPA !
Presago del passato ho deviato dal mio percorso .
Anche in quella piccola città , in quel paese simile a quello della mia infanzia ho visto dei ragazzini con le ginocchia sbucciate per essere stati troppo tempo a terra .
Passo come uno straniero in mezzo a loro , ma nessuno ha capito che non lo sono .
Il mio cuore è vicino , anche se batte lontano , signore di un corpo esiliato e straniero .
Tutto mi si confonde . Quando credo di ricordare una cosa , penso ad altro e intanto vedo in modo nitido quello che la mia memoria sventola come un ventaglio distratto .
Hanno delle vetturette sgangherate tra le mani . Sono modelli di macchine sportive , ma di scarso valore . Un bambino con i capelli biondi e arruffati se ne sta lì a guardare . Segue i movimenti delle braccia dei suoi compagni . Urla con loro , ma avrebbe una gran voglia di lanciare anche la sua .
Forse mi sono attardato troppo . Ho sostato un’ora in quel piccolo paese attraversato da una strada larga . Ora devo affrettarmi a riprendere l’autostrada . Questo mio vecchio TIR non è adatto a percorrere una strada statale , ma guardando il volto di quel bambino non posso fare a meno di intenerirmi . Ho penetrato dentro la sua anima , dentro la sua voglia afflitta di amore .
Tutti siamo abituati a vedere noi stessi essenzialmente come delle realtà mentali , mentre vediamo gli altri come delle realtà fisiche . A causa dell’effetto che destiamo negli occhi degli altri abbiamo una vaga consapevolezza di noi stessi come delle realtà fisiche , ma soltanto nell’amore prendiamo veramente coscienza che noi abbiamo soprattutto un’anima , come l’hanno gli altri oltre l’involucro del corpo .
Mi reco al bar che è anche un piccolo bazaar . Compro in fretta la piccola Ferrari rossa . La metto tra le mani di quel bimbo . E fuggo via senza permettergli di ringraziarmi .
Il tempo ! Il passato ! Ciò che sono stato e non sarò mai più . Ciò che ho avuto e non riavrò ! I morti che mi hanno amato nella mia infanzia . I morti che ho seppellito nella mia maturità !
Dio mi ha creato per essere bambino . Forse non mi sono mantenuto sempre tale , ma ogni volta che vedo per la strada un bimbo che piange , un ragazzo esiliato dagli altri , mi fa più male il suo sprovveduto dolore della tristezza del mio cuore esausto .
Tedio del crepuscolo e della trascuratezza , stanchezza di aver dovuto vivere …
Ho avuto desideri , ma mi è stata negata la ragione di averli .
Non ricordo il volto di un figlio . Egli è morto quando aveva solo sei mesi .
Tutto quello che vi è di disperso e duro della mia sensibilità proviene dall’assenza di quel calore e dalla nostalgia inutile dei baci che non ricordo .
Che altro sarei se avessi potuto godere di più di quella tenerezza che dalle viscere saliva ai baci sul volto di un bambino !
Adesso non vedo l’ora di tornare a casa , di ritornare a sedermi in poltrona accanto a quella donna che ha seppellito anch’essa nella tomba la sua maternità e che mi attende ancora nella vecchia poltrona accanto al fuoco . Da quanti anni la conosco ? Era una bambina quando mi vedeva sudare tutto trafelato in piazza . Si affacciava dal balcone e rideva . Rivedo quella piazza , quel circuito bianco disegnato sulla piazza scura e quella fanciulla che mi guardava dalla finestra e che non sapeva che un giorno avrebbe unito la sua vita alla mia , che mi avrebbe aspettato in silenzio pazientemente , convivendo con la sofferenza che scaturisce sempre dall’ansia delle lunghe attese .
Chissà se in questo momento riesce a percepire questi pensieri che mi invadono …
Non avrei mai potuto immaginare che lei avrebbe avuto la pazienza di attendere silenziosa il ritorno di un uomo che per vivere fa il camionista .
Eppure venivo da terre prodigiose , dai paesaggi più belli della mia vita , ma non ho parlato di quelle terre se non a me stesso , ma l’amore forse ne ha percepito i bagliori segreti .
Piove da due ore e dal cielo grigio e freddo cade un’acqua di un colore che fa male all’anima .
Questo sarà il mio ultimo lungo tragitto . Dopo andrò in pensione . Tornerò a riposare nella mia casa senza figli e senza la dolce invasione dei nipoti . Non dovevo partire per questo viaggio , ma ho sostituito Giacomo Bianchi che stava male e che adesso sta in un letto caldo , al caldo, con un’aspirina in bocca .
A questo mondo viviamo tutti passeggeri di una nave salpata da un posto ignoto che forse piano piano riusciamo a distinguere quando ci avviciniamo al porto ignoto che sarà la nostra destinazione finale .
Come inquilino della nave vedo in quel bambino che ho appena lasciato quello che fui e provo per quel piccolo passeggero una tenerezza che provai forse solo per quel minuscolo essere che ebbi un giorno tra le braccia .
Colui che io conosco come nessun altro conosce non avrà più strade da percorrere , ma solo un porto da raggiungere . La sua amata Itaca , la sua dolce Penelope che in tante sere ha disfatto la tela , attendendo il suo tardo rientro nella notte , mentre io sostituivo allo scenario antico sogni creati tra giochi e slanci , tra bionde luci e musiche invisibili .
Tutti noi viviamo distanti e anonimi , dissimulati , soffriamo da sconosciuti , nella dolorosa costanza e quotidianità della vita , ma io ho una specie di dovere di immaginare un’altra realtà , perché , non essendo altro , né volendo essere altro che uno spettatore di me stesso , devo avere il migliore spettacolo che posso . Così mi costruisco pensieri di oro e di seta nelle sale immaginarie di un palcoscenico vuoto .
Se la nostra vita potesse essere un eterno stare alla finestra , se potessimo rimanere così, come un fumo immobile , sempre , sempre con il medesimo momento dell’imbrunire che addolora la curva dei monti . Se si potesse restare così a guardare , a ricordare , a sognare oltre il tempo !
Giro l’angolo e imbocco un’altra strada . Solo allora mi accorgo che oltre ai lampioni , che si stavano accendendo nel tramonto rosa , c’è qualcos’altro nella strada : un bagliore di luna che si va offuscando , vago , occulto , muto , pieno di nulla e di tutto , come la vita …
Guarda come sta scurendo !
Ho chiesto alla vita soltanto che non mi togliesse il sole e adesso vedo una luce rosa e grigia .
Un accecante bagliore illumina d’un tratto la mia ombra …
Non sento più il volante …
Un filo lento di fumo si alza e si disperde in lontananza come chi , dopo aver respirato fitto , interrompe d’un tratto la sua corsa , trascinandosi in un battere alto di passi brevi svelando il passato e il domani del mondo ed il mistero di entrambi …
In un altro punto delle coordinate spazio-temporali un lontano bambino fa sfrecciare la sua piccola Ferrari che esce vincente dal circuito disegnato per terra …
TAPPA ! TAPPA ! …
E’ il suo ultimo grido felice prima del tramonto …
Molto bello questo tuo ricordo di quando hai collaborato alla tua radio, ed hai trasmesso le canzoni del nuovo disco di Mina del 1989 che a tal proprosito, voglio ricordare anch’io un episodio. Solitamente i dischi li compravo alla !La voce del padrone”, quel giorno capitai alle Messagerie musicali e sentii la magica voce di Mina cantare “La pelle nera” l’inizio del travolgente medley di cui hai parlato.
Bene… in pochi secondi vidi tantissime persone chiedere agli adetti: “Ma è il nuovo disco di Mina?” e lo compararono immediamente come feci io. Questo per dire che Mina cattura tutti, non solo noi che siamo innamorati di lei da quando eravamo piccoli. In conclusione care radio trasmettete Mina. Intanto, ho già scritto ad Alex Peroni chiedendo di trasemttere “Amoreunicoamore” perchè non mi interessa della logica assurda dei target della radio, allora anch’io faccio parte del loro target e voglio Mina
Quando la radio trasmette da Lugano
vuol dire che il canto viene dal terzo piano.
http://thumbsnap.com/vW7pj2AQ
QUANDO LA RADIO
Il titolo , ‘ Uiallalla ‘ , mi ricorda purtroppo quello di un disco di Venditti , un cantautore che ormai detesto . La copertina invece è invece una delle più belle creazioni di Balletti , molto crepuscolare , sfumata , proustiana . Mi ricordo benissimo il tempo in cui quel disco splendido di Mina uscì . Alcuni ragazzi che avevano aperto da poco una radio privata , sapendo delle mia competenza musicale , mi chiesero di collaborare con loro . Io accettai volentieri . Ogni settimana preparavo una trasmissione settimanale della durata di un’ora che intitolai ‘ Mosaico musicale ‘ . In essa commentavo e trasmettevo musiche e canzoni di mia scelta , cercando di percorrere vari generi , percorsi e periodi musicali . Io poi legavo i brani tra loro attraverso sotterranee affinità od analogie . Mi intrigava l’idea che avrei potuto presentare delle canzoni di qualità . Mi confortò subito sentire dire che il mio programma era molto gradito . Piaceva soprattutto perché non trasmettevo , a detta degli altri , le ‘ solite ‘ canzoni radiofoniche . Naturalmente Mina nel mio programma aveva il suo posto d’onore . In ogni puntata trasmettevo almeno una sua canzone . Mi ricordo che cominciai proprio con ‘ Bachelite ‘ , canzone romanticissima e struggente , un po’ bohémienne , che nessuno poteva sospettare fosse una creazione del comico Francesco Salvi . ‘ Uiallalla ‘ capitò a proposito in quel periodo . Le canzoni contenute in esso erano una più bella dell’altra . Come non ricordare l’esaltante ‘ Tre volte sì ‘ , che possedeva la forza intensa dei grandi successi popolari di Mina . Mina , con la sua voce potente e strabiliante , esalta questo piccolo gioiello creato per lei dal figlio Massimiliano . Disordinatamente ricordo anche la stupenda ‘ La montagna ‘ , il cui coro finale dà appunto il titolo all’intero album . ‘ Per me che sono un credente la montagna è la raffigurazione del Sublime . Quando la osservo sento nascere dentro me il desiderio di tendere le mani verso l’infinito per cercare una risposta alla domanda : cosa resterà di me ? Mina ha compreso il messaggio contenuto nella mia canzone e ne è rimasta affascinata ‘ . Questa è la dichiarazione che fece l’autore Piergiorgio Benda a proposito de ‘ La montagna ‘ . Come dargli torto ? Il pezzo secondo me è straordinario come lo è anche ‘ T . I . R . ‘ . Secondo me , quest’ultimo è uno dei vertici assoluti dell’intera produzione di Mina . La sua intensissima , toccante interpretazione fatta in presa diretta , è come una scossa al cuore . Assistiamo all’ultimo tragico viaggio di un vecchio camionista come se stessimo assistendo ad un film neorealista . Eppure la tragedia è presentata per sottrazione . La morte infatti non viene nominata espressamente , ma aleggia in ogni parola , in ogni sospiro tra le pieghe dei tre minuti della canzone . Un’interpretazioni che fa venire i brividi . Altro tipo di brivido è invece quello che prova la protagonista della divertentissima ‘ Il plaid ‘ dello stesso autore Giorgio Conte , che non ha nulla da invidiare al fratello più famoso . Questa canzone è , all’opposto della prima , un esempio perfetto di humour simile , tanto per intenderci , a quello di ‘ Ma che bontà ‘ oppure ‘ Ma chi è , quello lì ? ‘ . Mina si dimostra attrice consumata e la sua interpretazione è deliziosa , come è deliziosa anche quella di quel gioiellino del compianto Nino Ferrer dal titolo ‘ Les cornichons ‘ . Mina qui è irresistibile e il suo francese è perfetto , ma a quando i classici ? A proposito di classici come non sottolineare la rarefatta e sofisticata ‘ When your lover has gone ‘ , estremo omaggio di Mina a Sarah Vaughan , scomparsa proprio quell’anno , che ci ricorda anche la Mina degli anni ‘ 60 , la stupenda ‘ As time goes by ‘ con tanto di fiato , trombe e tromboni , che ci fa immaginare Mina che la canta su di un palcoscenico , e l’ancora più stupefacente ‘ Are you lonesome tonight ? ‘ di cui noi pensavamo che quella di Elvis Presley fosse la versione definitiva . Qui invece la canzone viene completamente reinventata da una Mina straordinariamente nuova . Tra i classici italiani si segnala la meravigliosa ‘ Io vorrei … non vorrei … ma se vuoi ‘ , che ci fa capire quanto Mina abbia amato Battisti e la preziosa ‘ Una lunga storia d’amore ‘ , secondo e stupendo omaggio di Mina a Gino Paoli , che forse meriterebbe qualche altra rivisitazione . Come non pensare a ‘ Sassi ‘ oppure a ‘ Di vero in fondo ‘ ? ‘ Sarà per te ‘ è invece una di quelle canzoni passata inosservata sulla riviera dei fiori , come ‘ E se domani ‘ , ma che Mina riprende e restituisce ricoperta di uno splendore che tocca solo ai capolavori . Di colpo infatti può essere annoverata , grazie a Mina , tra i classici della canzone italiana di tutti i tempi . Sono troppe le canzoni belle di questo disco . ‘ Che nome avrà ‘ è un’altra splendida canzone d’amore che Mina interpreta facendo riaffiorare tutte le inquietudini , le incertezza della protagonista . Il testo italiano è di Paolo Limiti e , dobbiamo riconoscerlo , è bellissimo . Esco ora da questo rapido esame delle canzoni con ‘ Uscita 29 ‘ appunto . E’ una delle canzoni capolavoro dell’intero album : qui Mina dimostra che può dettare solo con se stessa e questa sua ‘ doppia ‘ interpretazione è da antologia . La partitura del brano è diabolica ed estremamente difficile dietro l’apparente semplicità costruita sulle variazioni di tono attorno ad una stessa nota . Mi ricordo che quando la mandai in onda , per analogia feci seguire ad essa la ‘ Fantasia a 6 upon one note ‘ di Henry Purcell per far notare l’eccezionale bravura vocale ed interpretativa di Mina , che qui esplora i più profondi meandri del cuore e riesce a trasporre in note e parole il susseguirsi dei pensieri che rimuginano nella mente della protagonista della canzone dopo un lacerante addio . E’ una Mina da 10 e lode . Corro troppo . Stavo dimenticando di citare il favoloso e sanguigno medley dedicato da Mina ai classici della canzone black , la trascinate rivisitazione nella stessa chiave di rythm and blues del classico dei Beatles ‘ Oh , darling ’ e i due gioiellini , briosi e gustosissimi , ‘ Lo faresti ‘ e ‘ Canterò per te ‘ . Da dimenticare invece ‘ Chitarra suona più piano ‘ , unico neo dell’intero disco . Il mio programma andò avanti per un paio d’anni . La radio chiuse i battenti qualche tempo dopo . Non era una radio commerciale e i soldi erano pochini . Era basata molto sul volontariato . Ricordo comunque con tenerezza e meraviglia questa mia esperienza . Risulta ancora gratificante per me il ricordo dell’affettuoso omaggio che ho reso a Mina trasmettendo un centinaio di sue canzoni , tra le più belle del suo repertorio , alcune delle quali , per molti , misconosciute . Basti pensare a quelle tratte da ‘ Mina quasi Jannacci ‘ . Fu per me un grande onore e piacere riuscire a comunicare agli altri la sua Arte .
E’ da un bel po’ di anni che in radio di canzoni belle se ne ascoltano poche, i vari dj, hanno ridotto le radio ad una lagna di canzoni che perlomeno io, mi rifiuto di ascoltare e infatti mentre prima la radio la tenevo sempre accesa, da quattro anni a questa parte l’accendo solo quando so che c’è il nuovo singolo di Mina da ascoltare in anteprima e che poi mi fanno incazzare come nel 2009, quando su una famosa radio di new hit, ci stetti un’ora a subirmi le canzoni di tizio e caio ma “Il frutto che vuoi” non la misero in onda.
Mina è l’unica artista che fa delle bellissime canzoni come è Amoreunicoamore e tantissime altre sue canzoni e cioè tutte, e questi delle radio che fanno non la trasmettono? Io mi ribello perchè hanno veramente un comportamento ingrato nei conronti di Mina e di altri artisti che anni fa le trasmettevano a manetta e Mina sappiamo tutti che a trasmetterla fa salire le potezialità delle radio, che se piccola con la programmazione delle canzoni di Mina, la radio diventa grande. La radio è importante per la musica ma anche per comunicare, ma loro come già detto, con la tanta pubblicità, e la poca inentiva di fare dei bei programmi che catturano come prima la nostra attenzione, non ce la fanno ascoltare. Per cui cara radio, io da radioascoltatore desidero sentire le nuove canzoni di Mina e dei bei programmi, possibilmente su un network in cui anni fa ti eri soffermato a gustare la loro programmazione e che adesso questi network hanno deluso per le ragioni dette sopra.
…dimenticavo di dirti che io porto la Radio
anche quando vado a giocare a carte!
con le Sciure Milanesi
caro Sergio,
buone VACANZE.. ascolta la Radio..cosi’ mi dirai se mandano song di
MINA :laugh:
Piera
ciao a tutti State tutti bene? Mi auguro di sì….vi faccio un salutino alla volé!
Ciaooo Un abbraccio! Sono in contatto con Piera che mi dà vostre notizie! Io al momento sono in vacanza al fresco sulle alte montagne!
Non ho idea di quali siano le politiche che seguono le radio. La radio perlopiù non la accendo. Mi viene detto che alcune hanno delle programmazioni interessanti, altre meno. Sta di fatto che quando mi tocca ad ascoltarla, quasi quotidianamente, per un’ora e mezzo in palestra, regolarmente incappo in “porcate” tipo Lo zoo di 105 e altro. Non mi stupisce dunque che la maggior parte dei dj, profondamente ignoranti, volgari e omologati non si rendano conto che stanno boicottando la più grande cantante italiana. Del resto è noto che la genialità nostrana spesso non viene apprezzata. Detto ciò convengo con l’intervento di Mario, laddove sostiene che c’è sotto qualcos’altro di incomprensibile, che le questioni di target sono un pretesto. È dai tempi di Bau che mina viene sabotata, mi pare a questo punto di poter usare tranquillamente questo termine. Io però vorrei davvero capire il motivo reale che soggiace a tale misero ostruzionismo
Ragazzi avete letto il nuovo Vanity? MINA mi ha risposto e che risposta!!!!!!Certo,non è che con questa risposta la mia situazione sia migliorata,però propio oggi ho ricevuto una lettera di consenso per un concorso che ormai non aspettavo più.Magari da cosa nasce cosa.Grazie MINA oggi leggendoti ti ho sentito vicino e mi hai emozionato con le tue parole bellissime,alla faccia ti chi dice che sei fredda,lontana,staccata da tutto ecc ecc.Grazie di cuore!
Sì, e anche il toro!!!
Tanto di spazio ce n’è un bel po’!!!
E così la cerchia degli estimatori di musica di una certa qualità non si espande, rimanendo ancorata ed “aggiornata” a stereotipi musicali di altri non proprio alti livelli. La larga fascia che attinge dalla radio si ritrova ad ascoltare da repertori musicali debitamente delineati e filtrati, secondo direttive commerciali, da una radio che diventa sempre più veicolo di comunicazione per larghe fasce di ascoltatori poco pretenziosi. Chi vorrebbe, non può ascoltare proposte interessanti dalla fonte “radio”, perché, a causa di chissà quali… misteri, qualcuno, al timone, ha deciso la rotta, secondo gli schemi prestabiliti. A chi, come noi, trova l’occasione di andarsi a ricercare le sue da sempre preferite, aggiornando le proprie conoscenze, poco importa e niente pesa questa condizione, specialmente adesso che, come scrive Loris, possiamo godere di una radio tutta nostra. Ma la maggioranza di ascoltatori potenzialmente interessata, sia essa composta da giovani o non, si ritrova ad ascoltare programmi decurtati di determinate nuove proposte. E il tutto assume una grande importanza ai fini della mancata divulgazione e promozione di un lavoro, di un artista, che ne fa le spese. E pur se l’artista, in questo caso Mina, mantiene immutato il suo prestigio, dimostrando di essere al di sopra di certe politiche, rimane il rammarico per le mancanze e doveri nei confronti di una grande interprete che tanto ha dato al panorama musicale.
Il problema è sempre lo stesso: la qualità per certe logiche, di qualsiasi sistema, e non parlo solo di radio e/o TV, oggi non ha più valore… meglio la mediocrità in grande quantità… che tristezza!
Ci sono comunque cantanti e canzoni che senza il passaggio radiofonico non esisterebbero.
Il valore di Mina fortunatamente non ne ha bisogno, è valore già di suo, esiste al di là di radio e di mode.
Buona Mina a tutti
rino
Secondo me..pensano che la :-* MINA fà successo da sola
non ha bisogno del passaggio delle Radio
Io so solo che mia figlia (16 anni) e la sua compagna di liceo sono rimaste rapite dalla voce e dalla bravura di Mina, fatta ascoltare in macchina alcuni giorni fa. La canzone era ACCENDI QUESTA LUCE. Mina rapisce. Tutto il resto mi rifiuto di capirlo. Come la programmazione musicale delle principali radio (Amoreunicoamore è stata trasmessa alle 6,15 addirittura su RADIOMARTE…) o come la presenza della Tatangelo nella giuria della prossima edizione di XFACTOR. Non ci capisco più niente.Che ci si debba sintonizzare su altri pianeti?
Penso anch’io che in radio passa chi paga…ma chi è che paga? la casa discografica intesa come PDU o la Sony che distribuisce?
……chissà qual è la vera ragione,anche in tv nel “da da da” vedo che passano molto meno la Nostra….noi siamo sempre qui e fedelissimi anche se non tira commercialmente Mina ha il suo zoccolo duro e può contare su tante copie vendute…..a me pare che Lei non tenga poi tanto alle classifiche……..ciao a tutti……
E’ triste tutto ciò e lo dice un ragazzo di 25 anni… in radio passano sempre le stesse canzoni.. lavoro a mare e vi posso assicurare che ascolto sempre le stesse cose..e Mina? MAIIIII è tristissimo tutto ciò… ma che ci vogliamo fare le cose belle sono rare… e MINA è una cosa stupenda! :)
condivido appieno.
credo che purtoppo il discorso sia che le radio passano solo chi paga…
che schifo!!!!
la cosa su Ligabue la dico da anni!
Canta sempre la stessa canzone…da 20 anni.
Che tristezza ! Non posso sopportare che Mina venga trattata in questo modo ! Ma perché poi ? Sarebbe il caso che lei madasse a vaccanculo tutti …
Esatto Loris come sempre cio che scrivi…Ma quella voce nel deserto è talmente potente che sa arrivare anche nelle nostre città vuote…………………
“Mina? E’ generazionalmente incompatibile con il target commerciale…” Anche questo mi sembra uno stupido pretesto che in realtà chissà cos’altro nasconde, altrimenti il discorso dovrebbe essere valido anche per l’accoppiata Vanoni / Molinari con “Amore a prima vista” (deliziosa) che per fortuna in radio passa spesso, RadioDeejay inclusa… E andando a cercare, chissà quanti altri casi di “incompatibilità” ci sarebbero che però non subiscono nessun ostracismo.
( “Zuccheroso inno all’ottimismo cosmico”…”Il raglio tracotante” di Ligabue… Loris, ma come ti vengono? :laugh: