Tu cosa ci fai qui?
In attesa che il lancio in tempi brevi di un terzo singolo (stavolta più rassicurantemente “minoso”?) possa risollevare le sorti di Maeba dopo la men che tiepida accoglienza riservata alla magnifica, geniale e travolgente Il tuo arredamento – troppo “avanti” per trovare degno spazio nelle attuali scalette radiofoniche in cui spadroneggia un’orda desolante di svalvolati trapparoli che sbofonchiano con l’autotune catatoniche filastrocche da prima elementare – concediamoci un salto indietro nel tempo di dieci anni con questo post che, nel giugno 2008, preannunciava alcune succose novità non tutte destinate a realizzarsi…
“Mina-Ornella, le regine della canzone per la prima volta insieme”: la clamorosa rivelazione, “strillata” in prima pagina l’altroieri su Repubblica, ha colto tutti noi di sorpresa come il risveglio improvviso di un vulcano che si credeva spento per sempre. Già, perché ormai avevamo davvero perso le speranze che questo connubio troppe volte vagheggiato potesse mai concretizzarsi. Ma è prerogativa delle grandi primedonne riuscire a spiazzare sempre e comunque il pubblico con mosse inaspettate. Tutto è nato dal progetto discografico con cui la Vanoni si appresta a festeggiare (pure lei!) i suoi 50 anni di carriera: un album prodotto da Celso Valli in cui l’ex-cantante della Mala rivisiterà i suoi grandi successi in duetto con alcuni big più o meno eccellenti della canzone italiana, dall’inseparabile Paoli a Dalla, da Morandi alla Mannoia (ma anche Jovanotti, Baglioni, la Consoli ed altri ancora). Della partita non poteva non far parte anche Mina, che ha accettato con gioia la proposta (giuntale tramite l’eccelso Valli), di intervenire nel disco. “L’unica cosa – ha precisato Massimiliano nel confermare la notizia agli autori dello “scoop” Gino Castaldo e Rory Cappelli – è che a mia madre non sembrerebbe giusto realizzare il duetto su un pezzo classico, vogliamo un brano inedito e bisogna trovare una cosa forte, altrimenti non ha alcun senso, questa è l’unica condizione che abbiamo posto”. “Abbiamo già alcuni pezzi che potrebbero andar bene”, ha aggiunto dal canto suo un’entusiasta Ornella, lasciando intendere che il momento dello storico incontro potrebbe essere molto vicino. E non è un caso che tutto ciò avvenga mentre anche Mina, ormai prossima al rinnovo contrattuale con la Sony, sta per realizzare un nuovo album di inediti per il quale sarebbero già sicuri quattro o cinque pezzi-bomba. L’unico impedimento all’inizio dei lavori è qualche problemuccio di ordine idraulico che ancora non consente la piena agibilità dei nuovissimi studi GSU in via Ciani a Lugano e che potrebbe far slittare a dopo l’estate il completamento delle incisioni. Fortunatamente è già pronto, dopo l’aggiunta in extremis di due brani ai 12 inizialmente registrati, l’altro progetto mazziniano in previsione per ottobre: quello di arie classiche già definito da chi avuto la fortuna di ascoltarlo “il più bell’album di Mina di sempre”. E poi rimangono in piedi gli altri progetti autunnali: la serie di 10 dvd MinaRAI in autunno nelle edicole con il gruppo Repubblica-L’Espresso, la mostra celebrativa romana (nonostante qualche intoppo organizzativo dovuto al recente ribaltone politico ai vertici del Campidoglio) e il relativo librone-catalogo curato da Mauro Balletti, più altre sorprese su cui è prudente, per ora, osservare il più scrupoloso riserbo…
(Illustrazione: Gianni Ronco)
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