Sono nata ieri nei pensieri tuoi…
Vi anticipiamo l’incipit del dossier minabattistiano Per te che sei il mio presente che troverete in apertura della nuova fanzine…
Nel 1969, dopo svariate canzoni firmate per altri artisti e – con minor fortuna – per se stesso, Lucio Battisti si afferma definitivamente come solista con l’omonimo LP d’esordio e con i singoli Acqua azzurra acqua chiara (che trionfa al Festivalbar) e Mi ritorni in mente. Il 26enne cantautore reatino è da tempo un “sorvegliato speciale” di Mina che, col fiuto per i talenti in erba che la contraddistingue, già in un’intervista del ’68 aveva dichiarato: “…‘Avere nelle scarpe la voglia di andare’: beh, che cosa aspettiamo a incidere i pezzi di questi ragazzi?”. I versi citati appartengono a Prigioniero del mondo di cui Lucio è stato, in realtà, soltanto interprete su musica di Carlo Donida e su testo del suo navigato paroliere (e pigmalione) Mogol. Ma la sostanza del complimento non cambia: è Battisti il “nuovo che avanza” cui la Mazzini conta di attingere rigenerante linfa creativa per i “suoi” Seventies ormai alle porte.
“Quando, nei primi mesi del ’70, con Mina decidemmo di orientarci sulle canzoni dell’astro nascente Battisti, – racconterà nella propria autobiografia l’allora direttore artistico delle Edizioni PDU Vittorio Buffoli – fui io a organizzare l’incontro: prima ci vedemmo con Mogol a Lugano, poi con Lucio e il signor Giacomo Mazzini”. Le tre canzoni con cui il cantautore si “presenta” – chitarra in spalla – alla corte della Tigre sono le ancora inedite Insieme, Il tempo di morire e Fiori rosa fiori di pesco, ed è per quest’ultima che Mina mostra un immediato entusiasmo. Peccato che Battisti l’abbia già scelta come suo prossimo singolo per l’estate. A quel punto, esclusa a malincuore la troppo “maschile” Il tempo di morire, Mina decide di puntare su Insieme, della cui orchestrazione si occupa, a quattro mani con lo stesso Lucio, l’ex-tastierista dei Ribelli Mariano Detto, in arte Detto Mariano. L’incisione è fissata per il 25 marzo negli studi milanesi Fonit Cetra di via Meda… (…)
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