La Settanta? Commentatela qui…
… continuando, se possibile, a postare gli interventi su altri temi in coda al post precedente. Premesso che i complimenti sono sempre graditi, vi pregheremmo di segnalare con la massima sincerità anche le cose di questo numero che vi sono piaciute di meno, senza dimenticarvi di evidenziare gli inevitabili piccoli e grandi svarioni. Di uno, abbastanza vistoso e pacchiano, ci siamo accorti quando ormai era troppo tardi: nell’articolo dedicato alle anticipazioni sulla Mina 2010 a pagina 52 si legge che “Il contratto appena firmato prevede che per il biennio 2009/10 Mina sia legata al marchio Barilla da un rapporto in esclusiva”. Ovviamente, il biennio a cui ci si riferisce è il 2010/11 (e l’erroraccio si spiega col fatto che il pezzo è stato scritto ai primi di gennaio, periodo in cui puntualmente – almeno fino a febbraio inoltrato – io sono ancora fermo con la mente all’anno appena trascorso). Ancora più grossolano è il lapsus a pagina 48 (grazie all’amico Giacomo Parrucci che ce l’ha fatto notare!) dove siamo incorsi in un increscioso scambio di persona attribuendo al Maestro Riccardo Muti una notizia che riguardava invece il suo illustre collega Claudio Abbado. Il guaio è che, nella correzione delle bozze, troppo spesso ci si concentra sulle “pagliuzze” ortografiche anziché badare alle “travi” più madornali come quella – davvero imperdonabile – appena citata. Ma la caccia al refuso è solo all’inizio: maestrine dalla penna rossa, unitevi!
P.S. Una sola preghiera: chiamatela pure “bollettino” come ai tempi di Parma, chiamatela anche “giornaletto” o “giornalino”, o semplicemente “rivista” se non vi piace l’anglofona “fanzine” (contrazione di “fan” e “magazine”), ma – vi supplico! – non chiamatela “fanzina” che è un’italianizzazione forzata e inesistente, davvero orribile a leggersi e a udirsi. Vi chiedo troppo?
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