Todavía

todavia
Fra il 1958 e il 1962, il Secondo Programma radiofonico della RAI mise in onda, il venerdì sera, una trasmissione intitolata Gran Gala: fra i conduttori, oltre a Lidia Pasqualini, Lauretta Masiero, Antonella Steni e (unico uomo) Pippo Baudo, ci fu anche Mina, che proprio in una puntata di Gran Gala trasmessa sul finire del 1960 interpretò Malasierra, un bolero-beguine di P.G. Redi già nel repertorio di Vera Valli e Nilla Pizzi. E’ questa la primissima interpretazione in spagnolo documentata ufficialmente di Mina: che discograficamente esordì in quella lingua nel settembre del 1961 con Moliendo café.
A che serve questo sfoggio di dati e informazioni. Soltanto a testimoniare che Mina e l’America Latina, le sue lingue, le sue canzoni, si frequentano da tempi non sospetti. E a confermare l’intensità di questa frequentazione è la constatazione che la maggior parte delle canzoni che Mina ha inciso in una lingua diversa dall’italiano sono, appunto, quelle cantate in spagnolo: la cifra complessiva, dopo l’uscita di questo nuovo album, supera i cento titoli.
Non ci sarebbe dunque da stupirsi del fatto che nel mondo latino (Spagna e Sudamerica, ma anche Stati Uniti meridionali) Mina sia molto presente nella considerazione del pubblico; quello che semmai stupisce, e con ragione, è che questo fenomeno (già sorprendente se si considera che da moltissimo tempo Mina non partecipa del gioco mediatico) si è andato consolidando ed accentuando negli ultimi anni. Sono in costante aumento i siti Internet a lei dedicati, sono numerose le giovani cantanti che rieseguono i brani del suo repertorio, sulle sue canzoni è stato persino costruito un musical di grande successo (Mina... che cosa sei?, di Valeria Ambrosio e Elena Roger), passato anche dall’Italia l’anno scorso dopo tre anni di repliche a Buenos Aires
Nel mondo latino c’è fermento, per Mina. E dunque, perché non pensare a un disco ideato appositamente per quel vasto mercato? Se lo sono chiesti Massimiliano Pani e Marco Cestoni: e dopo un anno e mezzo di lavoro, la risposta è Todavía.

Il disco nasce da quell’intuizione iniziale: con l’intento di realizzare un album di canzoni relativamente recenti del repertorio di Mina – degli ultimi 15 anni, suppergiù – quasi tutte riarrangiate e risuonate e tutte (ovviamente) ricantate. Poi, dal confronto con i diversi mercati nazionali (la Spagna, l’Argentina, il Messico, il Brasile...) sono arrivate indicazioni, suggerimenti e richieste: così il disco si è arricchito di tre classici e di alcuni duetti – due dei quali per canzoni che Mina non aveva mai registrato prima d’ora.
Non c’è da meravigliarsi che gli interpreti maschili che in Todavía duettano con Mina abbiano accettato senza riserve e senza indugi la proposta di unire le loro voci a quella di lei: Mina è l’artista italiana più riconosciuta – per classe, talento e carisma – non solo dal pubblico, ma anche dagli artisti della musica internazionale. Né c’è da meravigliarsi se, dal punto di vista delle atmosfere sonore e degli arrangiamenti, Todavía non è un disco latineggiante: né intendeva esserlo. L’album vuole invece dare una testimonianza dell’artista Mina così com’è oggi, riflessa in lingua diversa dall’italiano (da qui l’idea della copertina di Mauro Balletti, in cui Mina compare allo specchio ma con gli occhi di colore diverso) ma sempre a modo suo, fedele al proprio stile e alla propria cifra espressiva.
Todavía , nato per il mercato latinoamericano, esce anche in Italia, con la medesima tracklist e con minime differenze di packaging: per accontentare non solo i fan di casa nostra, ma anche quanti vogliano riascoltare – uguali ma diverse – alcune delle canzoni di Mina con parole (quasi tutte scritte da Mila Ortiz e da Lele Cerri) dal suono e dalla musicalità differenti da quelle con le quali hanno finora ascoltato certe canzoni. E Mina raramente rifà le proprie canzoni: un motivo supplementare di interesse per questo album inusuale, ma indubitabilmente coerente con la storia e le storie di Mina – e che potrebbe, chissà, costituire un precedente significativo. Nunca digas nunca...

Le canzoni: da dove vengono


Grande amor (Grande amore): da “Olio”, 1992
Vuela por mi vida (Volami nel cuore): da Cremona”, 1996
Un año de amor (Un anno d’amore): da “Studio Uno”, 1964
Llevate ahora (Portati via): da “Bula Bula”, 2005
Cuestion de feeling (Questione di feeling): da “Finalmente ho conosciuto il Conte Dracula”, 1985
Corazon felino (Brivido felino): da “Mina Celentano”, 1998
Uvas maduras (Succhiando l’uva) da “Veleno”, 2002
Nieve (Neve): da “Sorelle Lumière”, 1992
Agua y sal (Acqua e sale): da Mina Celentano, 1998
No se si eres tu (Sei o non sei). da “Bula Bula”, 2005
Parole parole (Parole parole): da “Cinquemilaquarantatrè”, 1972
Como estas? (Come stai?): da “Sorelle Lumière”, 1992

Tranne Llévate Ahora, Uvas Maduras e No sé si eres tu, tutti i brani sono stati riarrangiati e risuonati.

I DUE INEDITI

Valsinha.
Scelta da Chico Buarque de Hollanda, che la canta con Mina.
Di Valsinha, scritta nel 1971 da Vinicius de Moraes, esiste un testo italiano firmato da Sergio Bardotti.
Mina ha cantato per la prima volta una canzone di Chico Buarque nel 1967: era La banda, versione italiana, su testo di Antonio Amurri, di. Poi il brano, cantato in lingua originale da Mina, è stato pubblicato in Mina canta o Brasil, 1970. Altre canzoni di Chico Buarque de Hollanda incise da Mina sono C’è più samba (sia nella versione italiana, con testo di Bruno Lauzi nascosto sotto lo pseudonimo di Playboy, inclusa in Mina alla Bussola dal vivo, 1968, sia nella versione in lingua originale, Tem mais samba, inclusa in Mina canta o Brasil, 1970); Com açucar com afeto (due esecuzioni diverse, entrambe in lingua originale, incluse rispettivamente in Bugiardo più che mai... più incosciente che mai..., 1969, e in Mina canta o Brasil, 1970); Que serà, dal film del 1976 Dona Flor e i suoi due mariti, inclusa in Italiana vol. 1, 1982; Ma chi è cosa fa (testo italiano, di Giorgio Calabrese, di Partido alto – lo stesso Calabrese ne aveva in precedenza firmata un’altra versione intitolata Canto di ringraziamento), inclusa in Ti conosco mascherina, 1990; e Joana Francesa, inclusa in Lochness, 1993.

Sin piedad. Scelta da Joan Manuel Serrat, che l’ha scritta nel 2002 e in Todavía la canta con Mina.
Di Serrat, Mina aveva già cantato Bugiardo e incosciente (in Bugiardo più che mai...più incosciente che mai..., 1969: testo italiano di Paolo Limiti di La tieta), Ballata d'autunno (testo italiano, ancora di Limiti, di Balada de otoño), inclusa in Altro 1+1. 1972) e Ahi mi' amor (testo italiano, sempre di Limiti, di Romance de Curro El Palmo), inclusa in Mina 25 vol. 2, 1983.

GLI ALTRI DUETTANTI

Miguel Bosè (Agua y sal). Le strade del figlio di Lucia Bosè e del torero spagnolo Luis Miguel Dominguin, e figlioccio di Pablo Picasso (a proposito, c’è un omaggio a Picasso nelle immagini del libretto di Todavía...) si sono già incrociate in passato. In Tacchi a spillo, il film di Pedro Almodóvar del 1991, Miguel Bosè en travesti mima in playback Un año de amor, nell’esecuzione di Luz Casal con testo firmato dallo stesso Almodóvar. Qualche anno fa si era ipotizzato un duetto Mina-Bosè (poi non realizzato) per la canzone Hoy. Agua y sal è stata inclusa anche in Papito, l’ultimo album di Bosè.

Diego “El Cigala” (Un año de amor). Diego Jiménez Salazar, nato a Madrid 1968 in una famiglia di artisti, ha cominciato giovanissimo a cantare sotto la guida di Camaron de la Isla, il maestro assoluto del duende. Ribattezzato El Cigala dal suo maestro, ha inciso il suo primo disco nel 1994, ha fuso flamenco e bolero in un album con Bebo Valdés, ed è oggi considerato uno dei maggiori interpreti del flamenco tradizionale.

Tiziano Ferro (Cuestión de feeling). E’ stato proposto come duettante dai messicani, nel cui Paese il cantante italiano gode di una enorme popolarità. Il testo interpretato da Tiziano con Mina è lo stesso della versione in spagnolo di Questione dei feeling realizzata da Riccardo Cocciante con Melissa nel 1986, ed è stato firmato da L. Gómez Escolar.

Diego Torres (Corazón felino). Diego Antonio Caccia Torres, nato a Buenos Aires nel 1971, è figlio della popolare cantante argentina Lolita Torres. Ha debuttato discograficamente da solista nel 1992, e nel 1994, con Tratar de Estar Mejor ha conquistato una vastissima popolarità; anche attore, ha esordito al cinema con La furia, diretto da Juan Bautista Stagnaro nel 1997.

Javier Zanetti (Parole parole). Il calciatore argentino, amatissimo in patria quanto in Italia, è l’inatteso partner di Mina nella rilettura del grande classico che nel 1972 Mina incise con Alberto Lupo. Il testo del loro duetto in Todavía è quello di Palabras, palabras (di A. Guijarro - A. Alpin) cantato da Carmen Sevilla e Francisco Rabal nel 1973, non quello della recente reincisione del duo Pimpinela (2004).

A proposito...

Solo di Un anno d’amore Mina aveva già inciso a suo tempo una versione spagnola. Avvenne nel 1965, e il disco uscì solo nel mercato sudamericano (solo in un secondo tempo venne distribuito in Spagna, dove la canzone era stata inizialmente commercializzata in versione originale italiana). Il testo del duetto con Diego “El Cigala” incluso in Todavia non è, però, quello cantato da Mina in Un año de amor versione 1965, ma quello rielaborato da Pedro Almodóvar per Luz Casal (vedi alla voce Miguel Bosé).
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La temperatura sube...

Meno due. Todavia si appresta finalmente a uscire nei negozi e a entrare nei nostri avidi lettori CD. E mentre la copertina (bella? Mah...) già dilaga nel web, nelle prossime ore prenderà il via il consueto carosello mediatico che accompagna ogni nuova emissione minosa: l'anteprima di Vincenzo Mollica sul TG1 di domani sera, le recensioni sui quotidiani venerdì mattina, il servizio di Giovanni Pianetta sul numero di Sorrisi in edicola da lunedì. Tutto il resto è... Mina!
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Todavía Mina

E' prevista per giovedì 20 settembre la presentazione di Todavía alla stampa (con conseguente pubblicazione delle recensioni sui quotidiani il venerdì, giorno di uscita dell'album nei negozi italiani). Svelati uno dopo l'altro i segreti della ricca tracklist, la curiosità dei fans è ora tutta concentrata sulla copertina, nella quale Mina apparirà in una recentissima immagine fotografica che, proprio come avveniva in certi gloriosi Del mio meglio, all'interno del libretto si "evolverà" in una serie di suggestive variazioni grafiche. Rispetto all'edizione italiana del CD, quelle che saranno distribuite - pare non prima del 4 ottobre - in Spagna, Sudamerica, Florida e California presenteranno solo qualche piccola differenziazione nel packaging, quanto basterà per mettere sul piede di guerra i più incalliti collezionisti mazziniani. Sulle ulteriori primizie riguardanti il lancio di Todavía (recensione sul TG1, eventuali anteprime su settimanali...) cercheremo di tenervi informati con quanta più tempestività possibile nei prossimi giorni. Per ora, accontentiamoci di degustare l'intrigante Corazón felino che si va piano piano facendo largo nell'airplay radiofonico.
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