Ma che colpa abbiamo noi?

"Gli altri hanno avuto il '68, noi il '78!", azzardò Flavio Merkel in una vecchia fanzine, sottilineando l'indelebile scia di emozione e di rimpianto che la rentrée di Mina a Bussoladomani aveva lasciato nel cuore dei fans. Una boutade provocatoria - Flavio ne era maestro - sulla quale forse non tutti si sono trovati d'accordo. In effetti, senza nulla togliere alla magia epocale degli ultimi concerti, risulta davvero difficile, per ognuno di noi, prendere sottogamba un'annata come quella del 1968, tra le più intense e memorabili della carriera mazziniana, anche se priva, con la neonata PDU ancora in fase di rodaggio - di grandi affermazioni a 45 giri. Curiosamente, è proprio questa iniziale difficoltà a decollare con la sua etichetta il dato saliente delle pagine dedicate alla Tigre in un magnifico libro+dvd da qualche settimana in libreria, Avant pop '68 - Canzoni indimenticabili di un anno che non è mai finito, edito dalla Biblioteca Universale Rizzoli. Un'opera che, senza snobismi e senza barriere ideologiche, ci racconta TUTTA la musica di quella mitica stagione, saltellando con disinvolura da Ivan Della Mea a Sylvie Vartan, dai Jefferson Airplaine a Quarantaquattro gatti. E il principale merito di una ricostruzione così appassionata, minuziosa e onnivora, più che al coautore Riccardo Bertoncelli (critico musicale di inveterata fede esterofila) va al grande Franco Zanetti, che ha brillantemente curato le schede relative al repertorio italiano. Tutte da leggere d'un fiato, per rivivere la storia di quarant'anni fa come se fosse cronaca di oggi. 

In attesa che i nuovi studi di Lugano, dopo diversi rinvii dovuti al protrarsi dei lavori di allestimento delle attrezzature, aprano finalmente i battenti
a metà giugno, cresce l'impazienza dei fans da troppo tempo digiuni di notizie. Ai tanti che ci richiedono a gran voce qualche novità un po' sostanziosa, ricordiamo ancora una volta che il Fan Club non può e non vuole arrogarsi il ruolo di "agenzia stampa mazziniana" che spetta esclusivamente allo staff ufficiale della cantante. La periodica finestrella informativa che vi proponiamo ha il semplice scopo di mantenere vivo il contatto con gli iscritti nei lunghi tempi di attesa tra una fanzine e l'altra, ed il nostro torto, semmai, è quello di spingerci talvolta troppo in là con le indiscrezioni, rischiando di venire meno a quella scelta di riservatezza che - per quanto ormai anacronistica e discutibile possa sembrare a parecchi di voi - contraddistingue da decenni il lavoro del team di Lugano. Detto questo, saremo finalmente in grado di fornirvi qualche anticipazione meno avventata sulle sorprese autunnali della Signora solo dopo che i progetti al momento sospesi inizieranno a prendere corpo. Un po' di pazienza fino alle prossime news...
|

Quanta acqua (e sale) sotto i ponti...

Sembra ieri, ma sono già passati dieci anni esatti da quel 12 maggio 1998 in cui l'album-evento Mina Celentano fu presentato in pompa magna  - me lo ricordo bene perché c'ero anch'io - al Propaganda di Milano. Una raggiante Claudia Mori faceva le veci di Adriano, mentre in rappresentanza di Mina - essendo assente Massimiliano, bloccato in Svizzera da obblighi militari - c'era l'addetta stampa Delfina Cribiori che, anche in quelle ore di panico, non perse un grammo della sua proverbiale dolcezza, trattando con uguale cortesia i convitati di lusso (il gotha della stampa specializzata, da Gherardo Gentili alla Badessa Venegoni) e gli infiltrati più molesti e insignificanti (come il sottoscritto). La conduttrice di MTV Paola Maugeri, col tono solenne che la circostanza richiedeva, propose ai presenti l'ascolto di quattro brani (Acqua e sale, Brivido Felino, Dolce fuoco dell'amore, Che t'aggia di) al termine dei quali la consorte del Molleggiato e Roberto Magrini, patron della RTI e gran regista dell'intera operazione, si sottoposero di buon grado alla raffica incalzante di domande dei giornalisti. Dopodiché, buona parte dei presenti si accalcò al buffet per il rinfresco di rito, mentre io ed altri fans irriducibili, più affamati di Mazzini che di tramezzini, incollammo le orecchie agli altoparlanti per riuscire ad ascoltare - nel cicaleccio generale che aveva oramai preso il sopravvento sulla musica - gli altri sei brani del CD. Il giorno seguente sarebbero usciti i quotidiani con le recensioni e la tradizionale anteprima di Gherardo (con copertina) su Sorrisi. E la marcia trionfale dell'album avrebbe avuto inizio: mesi e mesi in vetta alla Top Ten, cinque singoli radiofonici uno più fortunato dell'altro, tre successive edizioni del CD con altrettante variazioni sul tema della strepitosa copertina disneyana di Gianni Ronco, per un totale-record (mai più eguagliato nel Belpaese) di un milione e seicentomila copie vendute. Mina non avrebbe davvero potuto festeggiare meglio i suoi quarant'anni di carriera...

E in questo 2008 che cosa succederà? In attesa delle sorprese ufficiali in arrivo da Lugano per l'autunno (a cominciare dai pluriannunciati 10 DVD
Gli anni Rai che da settembre troveremo allegati settimanalmente ad un grande quotidiano nazionale), i fans più intraprendenti si stanno già dando da fare per festeggiare, ognuno come meglio può, i Cinquant'anni di successi della Tigre. Pensiamo per esempio, al tour celebrativo  che quei quattro matti adorabili di Franco Ghetti, Mario Rossi, Francesca Galafassi e Bruno Sabbioni, armati di cartelloni augurali come uomini sandwich, stanno compiendo da mesi in giro per le città italiane (da Cremona a Milano, da Firenze e Cesenatico), tra il benevolo stupore della gente. O al Salotto-Museo milanese di Madame X (in via Grazioli 22) che sta diventando meta di pellegrinaggio da parte di frotte entusiaste di mazziniani in arrivo da ogni parte della Penisola. O al gruppo Contaminati di Cremona (Elena Ravelli, voce; Francesco Lazzari, piano; Massimo Ardoli, chitarra acustica; Alan Zell, percussioni) il cui album-tributo 50 volte Mina sarà proposto dal vivo in un'imperdibile serata evento il prossimo 6 settembre presso l'Arena Giardino in viale Po a Cremona (per informazioni, contattare simone@elenaravelli.it)

Le cronache giornalistiche hanno colpevolmente ignorato la scomparsa, avvenuta pochi giorni fa, del compositore 
Walter Malgoni, alla cui firma sono legati successi come Tua, Guarda che luna, Fa' qualcosa, nonché una delle canzoni del repertorio recente di Mina più amate dal grande pubblico come Volami nel cuore. Provvederà il grande Gherardo Gentili a dedicare al Maestro un affettuoso ricordo in una delle Nougatines del prossimo numero...
|