Ancora una "chicca" d'epoca firmata da Flavio Merkel, scritta nel marzo 1981, in occasione del compleanno di Mina, e pubblicata nel numero 2 della fanzine. Un "omaggio-testimonianza di un (quasi) coetaneo di Mina" - così il pezzo viene sottotitolato dal suo autore - da leggere tutto d'un fiato, soprattutto se, come la stragrande maggioranza degli iscritti attuali al fan club, alla fine degli anni Cinquanta non eravate ancora nati…

UN PIZZICO DI "STORIA"


di Flavio Merkel

PROLOGO

Era l'inizio del 1959, non avevo ancora 17 anni, amavo da matti il rock'n'roll che riempiva l'esistenza di noi ragazzini di provincia (allora a 17 anni si era molto ragazzini), la prima cotta - la scoperta della MUSICA - era stata Elvis Presley. Per quasi tre anni avevo comprato tutto quello che lo riguardava, dai dischi ai giornali, lasciando solo un po' di spazio ad altri rockers come Little Richard, Bill Haley, Gene Vincent, ecc. Ma nel '59 la cotta, come tutte le cotte, era passata, Elvis faceva sempre meno rock e aveva già perso al grinta, e i nuovi idoli erano ragazzotti tipo Paul Anka e Frankie Avalon che ricordavano più Perry Como che il mio ex-adorato Elvis. In Italia poi non ne parliamo… Celentano imitava (male) Jerry Lewis che già non sopportavo, e gli altri "innovatori" tipo Modugno e Dallara piacevano a mia madre, tanto bastava per capire che non erano per me. Fra i tanti dischi che ascoltavo con gli amici nella cabina del negozio di dischi (allora si andava in negozio, si pigliava un pacco di 45 giri appena usciti e ci si metteva in cabina, per ore, ad ascoltarli. I negozianti erano pazienti e si fidavano, le radio libere non esistevano, i 33 giri erano troppo cari e per gli adulti), fra quei dischi, appunto, un giorno sentiamo SPLISH SPLASH, sia di Bobbie Darin che di BABY GATE, entrambi sconosciuti. E' un rock molto carino, decido di prenderlo. Un amico mi consiglia la versione maschile, strumentalmente più ricca, ma io preferisco quella femminile, così assurda con tutti quei "versi", molto più folle e divertente. E poi mi piace anche il retro GIVE ME A BOY (che titolo!), lenta ma con scivolate nei bassi, così caricata, così assurda… Ero conquistato, insomma.


VIVA LA TIVVU'…


… che mi ha fatto vedere per la prima volta MINA. Era al MUSICHIERE e a LASCIA O RADDOPPIA?, a poca distanza l'una dall'altra. Fu la rivelazione! Elvis poteva essere riposto in pace, avevo trovato con chi sostituirlo: una cremonese alta e bella, in jeans e maglione, moderna e sfacciata, che diceva 'miusica' e altre parole come se fosse mezza inglese, con delle braccia lunghe che finivano con due mani meravigliose sempre in primo piano. E poi aveva solo due anni più di me e già faceva tutte quelle cose lì! E la tirava fuori la voce, con un impeto, una passione, una furia che tutti gli altri smielati sparivano. Per gli adulti era "mezza matta", una che "strillava", insomma la detestavano. Per me era fatta: dagli a tagliare foto dai giornali, corri a comprare NESSUNO e poi TINTARELLA DI LUNA, T'HO VISTA PIANGERE, VORREI SAPERE PERCHE', e di corsa al cinema a vedere URLATORI ALLA SBARRA ("Dio come si vede poco, ma perché non è lei la protagonista e non quella scema di Elke Sommer?") e JUKE-BOX URLI D'AMORE, e alla domenica alle feste tutti a ballare coi suoi dischi. Gli amici già mi criticano per la mia nuova ossessione-fissazione, io che ero così esterofilo in musica… Le mie amiche la odiano, loro così serie, con le gonne stirate, la faccia acqua e sapone (di lì ad un anno si cotoneranno come lei, si compreranno le scarpe con il cinturino, imiteranno i suoi atteggiamenti…).


ADDIO BABY GATE


Scopro che Mina e Baby Gate sono la stessa persona e che Baby Gate è ufficialmente soppressa per lasciare il posto a Mina. Mi dispiace un po', mi piacevano quelle sue versioni inglesi, anche se certe (tipo VENUS) erano un po' troppo "tirate via" e sgangherate rispetto agli originali. Pazienza, basta con le schizofrenie, rimane solo Mina e quindi viva Mina! E allora canto con lei: "Nessuno, ti giuro, nessuno, nemmeno il destino ci può separare…".


EMMEIENNEA


Quella voce e quella immagine si fondevano in modo perfetto ai miei occhi ed io ero innamorato, e come per tutti i grandi amori sarei stato dalla sua parte sempre, contro tutte le Milve, le Vanoni, le Zanicchi di sempre, con lei anche a Sanremo quando tutti le erano contro e dicevano che era finita, anche quando faceva un figlio senza essere sposata e la TV la cacciava per questo, anche quando cantava canzoni che non mi piacevano… L'avrei seguita sempre alla televisione, dalle CANZONISSIME agli STUDIO UNO, dai Caroselli Barilla a quelli Tassoni, avrei visto tutti i suoi film, e anche quando venivo travolto da nuov cotte musicali, dai Beatles a Jimi Hendrix a Janis Joplin a Siouxsie and The Banshees, non la dimenticavo mai, per lei c'era sempre uno spazio nella 'mia musica'.
L'ho vista dimagrire ed ingrassare, abbellire ed imbruttire, bionda e nera, simpatica e scorbutica, fare il rock, il cha cha cha, la disco, essere elegante e sciatta, incidere capolavori e banalità, riempire le copertine dei settimanali e sparire bruscamente, cambiare case discografiche, essere insomma tutto quello che uno non si aspetta da un star, riuscendo ad esserlo ugualmente perché il suo segreto forse è di fare quello che lei vuole fare, di essere sempre, nella vita e nella carriera, sempre e soltanto MINA.